Di recente un giudice in pensione ha scritto in un rapporto che la Cisgiordania non può essere definita un territorio occupato. Ecco una lista di argomenti che descrive bene questa non occupazione.
Attacchi dei coloni: negli ultimi mesi c’è stata un’escalation costante. Pestaggi, colpi di pistola, incendi di campi, alberi sradicati, sconfinamenti, graffiti offensivi.
Ad aprile cinque abitanti di un villaggio a est di Nablus sono stati attaccati dai coloni. Quando hanno reagito sono stati arrestati dall’esercito israeliano.
A giugno tre israeliani armati sono stati fermati dalla polizia per aver sabotato la conduttura che porta l’acqua ai beduini a nordest di Gerusalemme. Finora però non è stato incriminato nessuno.
Gli ordini di demolizione con cui le autorità mantengono il 62 per cento della Cisgiordania (area C) sgombra dai palestinesi.
Il governo ha ordinato di demolire otto villaggi per far posto a nuove zone di addestramento militare.
Ogni estate le forniture d’acqua per centinaia di migliaia di palestinesi sono insufficienti.
Alcuni diplomatici dell’Ue mi hanno detto: “Il nostro sostegno finanziario all’Autorità Nazionale Palestinese dipende dalla soluzione dei due stati, che non può esistere senza l’area C; Israele punta all’annessione dell’area C; ma allora perché continuiamo a pagare?”. Nonostante questo, l’Unione vuole rafforzare i suoi legami commerciali con Israele.
Traduzione di Andrea Sparacino
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