Bernard Plossu è famoso per il suo bianco e nero morbido, ricco di vellutate sfumature di grigio, per le sue immagini libere, da pacifico vagabondo, e soprattutto per il suo libro Le voyage mexicain che definì un nuovo concetto dei libri dedicati ai viaggi.
Alla fine degli anni settanta propose un’opera con poche pretese che cercava di trasmettere soprattutto le emozioni dell’autore, anche perché non proponeva un percorso preciso. Proprio come un hippy, girava il mondo per scoprire e sperimentare, raccontare le persone che incontrava, sfruttare i paesaggi. Nessuna concessione all’ esotismo.
Oggi Plossu propone un altro percorso, sorprendente, interamente a colori, che si può esplorare al Pavillon populaire de la ville de Monpellier, fino al 6 ottobre.
Si tratta di un vero e proprio elogio del pittorialismo (su stampe Fresson), che avrebbe potuto essere anche più succinto, ma che parla in profondità del colore, della stravaganza del mondo e delle sorprese che può comportare, in ogni momento della vita. Insieme alle strade, le cose più impressionanti sono le immagini di oggetti ordinari, di scarpe, di vetrine, i dettagli. Dal nord degli Stati Uniti al New Mexico, passando per l’Italia, Parigi o la Spagna. La sensualità del colore è quello a cui Bernard Plossu fa riferimento, sempre. Una mostra ideale da visitare durante l’estate.
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