H5N1: è la password di questa “estate bollente”, come la definisce Manuel Castells. Il virus dell’influenza aviaria viaggia verso l’Europa alla velocità di 30 chilometri al giorno, annuncia il Guardian di Londra. Che poi si chiede: non sarà un nuovo millennium bug? In caso d’incertezza, però, dovrebbe valere il principio di precauzione. Il fatto è che non c’è alcun piano per la produzione di massa di un eventuale vaccino. Ne parlano, su lavoce.info, gli economisti Basili e Franzini: “Il comportamento dell’industria farmaceutica mostra l’indisponibilità delle imprese private a sostenere i rischi connessi all’incertezza sulla domanda futura”. Non sarebbe compito dei governi spingere le industrie ad agire? Certo. Ma è una partita persa: le case farmaceutiche preferiscono curare, non prevenire. Foreign Affairs ricorda che nel 2003 il mercato dei vaccini era di 5,4 milioni di dollari. Sembra tanto, ma è meno del 2 per cento dell’intero mercato farmaceutico.
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