Il brasiliano Lula era un metalmeccanico, i genitori del venezuelano Chávez facevano i maestri in un villaggio, il boliviano Morales è un indigeno e faceva il cocalero, la cilena Bachelet è una donna. Se c’è un tratto comune in questi leader di sinistra, pure diversissimi tra loro, è che appartengono a strati di popolazione fino a oggi esclusi dal potere per ragioni etniche, economiche, di genere. Ma c’è un altro comun denominatore, ed è la forte critica agli Stati Uniti di George W. Bush. L’economista statunitense John Perkins spiega che grazie a internet, ai cellulari e alla tv via satellite, sempre più persone imparano alcuni fatti elementari. Per esempio che il 40 per cento del mercato del caffè è nelle mani solo di quattro società o che delle cento più grandi economie del mondo, 51 sono aziende, di cui 47 statunitensi. Il 2006 è anno di elezioni, in America Latina e in Europa. Vedremo se anche qui nascerà una Bachelet o un Morales.

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