I gelati, i fiori e i film: sono le tre cose che più sono mancate alla giornalista Judith Levine durante il suo anno passato senza comprare niente. Esperimento interessante, ma con un paradosso: perché per leggere quel che Levine ha da dirci, bisogna spendere quattordici euro per comprare il suo libro (appena uscito anche in Italia) o tre euro per Internazionale. Vittorio Zucconi, su Repubblica, si è spinto a dire che non comprare è un attacco alla civiltà occidentale peggiore di un attentato terroristico. Forse è più semplicemente una questione di buon senso. E di scelte consapevoli. L’Independent di Londra, recensendo il libro, ha scritto: “Poesie, romanzi, film, filosofia, alta moda, la Cina dei Ming, la cappella sistina, la Traviata, i Beatles, questo giornale: niente di tutto ciò esisterebbe se qualcuno non avesse deciso di spendere dei soldi per qualcosa che voleva, ma di cui non aveva strettamente bisogno”.

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