Nella prefazione di Proibito parlare, il libro che raccoglie alcuni articoli

di Anna Politkovskaja e che Mondadori sta mandando in libreria, Adriano Sofri racconta un immaginario funerale della giornalista russa uccisa a Mosca il 7 ottobre 2006: una folla immensa, un milione di persone, autorità russe con Vladimir Putin in prima fila, capi di stato e di governo di tutta Europa. Ma il mondo va spesso alla rovescia, e ai funerali di Anna Politkovskaja non c’erano né premi Nobel né picchetti d’onore. Su Internazionale torniamo a parlare di lei – anzi, a farla parlare attraverso i suoi articoli – perché è tutto ciò che possiamo fare. Quando ammazzano una giornalista è per chiuderle la bocca. E allora la risposta migliore è continuare a darle voce. Che poi è anche un modo per incoraggiare gli altri, come da noi l’autore di Gomorra, Roberto Saviano, a raccontarci ancora il mondo che non vediamo.

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