Numero di articoli usciti sulla stampa statunitense a proposito della risoluzione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite per una moratoria mondiale sulla pena di morte: 1 (sul Los Angeles Times). Paesi in cui viene eseguito il 91 per cento delle condanne a morte: Cina, Iran, Iraq, Pakistan, Sudan e Stati Uniti. Scrive Michele Serra sulla Repubblica che le “dicerie del New York Times sul declino italiano perdono mordente” per merito della bellezza di Monica Bellucci e Carla Bruni. Probabilmente, invece, è per merito di battaglie come quella condotta dalla diplomazia italiana alle Nazioni Unite. Una battaglia che dimostra, tra l’altro, come la diplomazia possa anche non piegarsi alle proteste e ai ricatti economici della Cina. Romano Prodi poteva tranquillamente incontrare il Dalai Lama invece di nascondersi dietro una vergognosa “ragion di stato”. Ma questo, forse, è un altro discorso.
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