È sempre con una punta di soddisfazione che si seguono le disavventure altrui, come l’imbarazzante duello per la leadership del partito socialista francese, con accuse di brogli e insulti degni del parlamento italiano. Ma è una soddisfazione di cui bisognerebbe vergognarsi. Tutti cercano gli Obama europei. Senza capire che il nuovo presidente statunitense ha vinto anche perché è un outsider, lui e la moglie Michelle non provengono dalle famiglie dell’élite, è un politico nero a cui soltanto otto anni fa il partito non concesse l’accredito per assistere alla convention di Los Angeles. Con tutto il rispetto, qui da noi non è tra i “giovani” del partito democratico che sembra nascondersi l’eventuale Obama italiano. Al limite è più estraneo all’establishment politico un ricco imprenditore come Renato Soru, che in televisione è impacciato, suda e sta in silenzio, e in Sardegna fa proposte rivoluzionarie come il divieto di costruire in una fascia di trecento metri dal mare.

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