A giugno del 2011, meno di un anno prima che Barack Obama si schierasse a favore delle nozze gay, lo stato di New York ha autorizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso. All’entrata in vigore della legge, il sito del comune di New York è stato sommerso dalle domande di matrimonio di coppie omosessuali. I futuri coniugi, però, si sono trovati di fronte a un dilemma: chi era lo sposo e chi la sposa? Dopo alcune ore i funzionari del comune hanno aggiornato i moduli per la richiesta in modo da offrire un’alternativa più neutra: sposo A e sposo B. Mentre la burocrazia statunitense si adatta a una società sempre più insofferente verso le discriminazioni sessuali, una notizia recente proveniente dalla Svezia rivela che nel paese scandinavo l’uguaglianza di genere è già superata: l’obiettivo è la neutralità.

All’inizio di aprile, infatti, l’enciclopedia nazionale svedese ha accolto una nuova parola: hen, un pronome personale neutro che nelle intenzioni dei promotori dovrà sostituire il maschile han e il femminile hon. Staremo a vedere. Come ha osservato il linguista angloamericano Geoffrey Pullum, “non si sa quale impresa sia più difficile: se eliminare gli stereotipi e le diseguaglianze dalla società o introdurre per decreto un nuovo pronome in una lingua”.

Internazionale, numero 950, 25 maggio 2012

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