Autori vari, Hamelin 31. Nuovi tabù: l’infanzia
Hamelin, 176 pagine, 12 euro
“Bambini e adolescenti, veri e di finzione, sono dappertutto, ma questo non significa ci sia attenzione o cura nei loro confronti”. Tutt’altro. L’ultimo numero della rivista Hamelin coglie il punto e affronta da prospettive diverse un problema importante che non riguarda solo maestri e genitori, ma tutti gli adulti. Basta vedere la letteratura, qui trattata tra gli altri da Giordana Piccinini. Le vicende di giovanissimi di cui traboccano le librerie riescono raramente a raccontare l’infanzia in quanto tale e per lo più parlano di bambini strani, vittime o malati, personaggi che il lettore non può non amare e sentire vicini.
Il
kid marketing *è una delle poche nicchie di mercato che continuano ad andare bene e questo significa che per i bambini in molti sono disposti a spendere. Molti meno sono pronti a fermarsi e a provare a risolvere i mille problemi che con i bambini si presentano. Ancora meno sono curiosi di capire come i bambini sono, che cosa pensano, cosa vogliono. Il risultato è che per l’infanzia si prediligono soluzioni pronte, esperti (come le bambinaie di *Sos tata, analizzate da Ilaria Tontardini), procedure consolidate che cercano di schiacciare i bambini su un’immagine semplificata, elaborata da adulti che – lo suggerisce nella sua introduzione al numero Nicola Galli Laforest – “continuano a vedersi lì, giovanetti a cui qualcuno ha rubato il futuro”.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it