Vladimiro Giacchè, Anschluss. L’annessione
*Imprimatur, 352 pp., 18 euro *
La riunificazione delle due Germanie è stata spesso presentata come l’atto di generosità con cui la Repubblica Federale Tedesca ha impiegato la sua forza e le sue risorse prima per evitare il tracollo dei suoi vicini dell’est e poi per guidarli verso lo sviluppo.
Ricostruendo le vicende del 1990 e degli anni successivi sulla base di una bibliografia ricca e diversificata, Vladimiro Giacchè mostra che per la Germania Ovest si trattò piuttosto di un grande affare. Grazie all’unione monetaria, che fu premessa e grimaldello per quella politica, la Repubblica Federale Tedesca riuscì a invadere il mercato della ex-Rdt e da lì quelli di altri paesi dell’est. I prestiti che erogò rientrarono abbondantemente in patria in varie forme, arricchendo imprese e famiglie tedesche occidentali, e finirono con il creare a oriente una sorta di “mezzogiorno” impoverito, ormai svuotato di ogni attrattiva imprenditoriale, dal momento che le risorse che potrebbe fornire come territorio da sfruttare cominciano a diminuire rispetto a quelle che a questo punto richiede in termini di assistenza sociale.
È una storia che presenta più di uno spunto di riflessione: fa capire come lo stato possa talvolta rendere le forze del mercato ancora più squilibrate, come è nata e come si è cementata l’idea di Europa che abbiamo oggi e al tempo stesso perché tanti paesi europei stiano attraversando oggi una crisi così profonda.
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