John R. McNeill
Qualcosa di nuovo sotto il sole
Einaudi, 487 pagine, 28 euro

Mentre scopriamo che luglio 2021 è stato il mese più caldo mai registrato e che quest’anno potrebbe facilmente finire tra i primi dieci più caldi, torna in italiano un libro che nel 2000 contribuì a rinnovare il modo di pensare la storia dell’ambiente e forse anche la storia in generale. Fin dal titolo proponeva di riconsiderare la vicenda umana partendo dai vari cambiamenti che avvenivano nell’atmosfera (l’aria), nella litosfera-pedosfera e nell’idrosfera (le terre e l’acqua) e nella biosfera (le specie viventi).

Analizzando le storie di queste “sfere”, McNeill faceva capire che nell’ottocento era cominciato uno sviluppo diventato epocale nel secolo successivo, con il quale il pianeta era stato sottoposto a un esperimento inedito. Nella seconda parte del libro offriva elementi per identificare le ragioni del cambiamento: la crescita demografica e l’urbanizzazione, i cambiamenti tecnologici ed energetici, le ideologie che li avevano favoriti. Concludeva affermando che il futuro avrebbe chiarito il pericolo e imposto scelte.

La prefazione a questa ristampa è più pessimista: mostra come negli ultimi vent’anni le cose siano sostanzialmente proseguite secondo le vie già tracciate e che solo una profonda svolta nelle politiche ambientali, capace per esempio di sfruttare la riduzione di emissioni imposta dalla pandemia, costituirebbe oggi “qualcosa di nuovo sotto il sole”.

Questo articolo è uscito sul numero 1424 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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