L’inchiesta Mafia Capitale, come un “romanzo criminale” d’appendice, riversa ogni giorno sui quotidiani italiani nuove rivelazioni e nuovi episodi. Frutto di una lettura corale che impegnerà ancora a lungo gli esperti di cronaca giudiziaria. Tra l’ordinanza che dispone i (primi) 37 arresti, l’informativa finale del Ros (il Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri), i verbali degli interrogatori di garanzia in corso, ci sono migliaia di pagine di nomi, mazzette, intercettazioni da analizzare. Ci vorrà tempo perché l’intero racconto si dipani. In attesa dei nuovi sviluppi dell’inchiesta, ecco cosa leggere per avere un riassunto delle ultime puntate.
Gianni Alemanno L’attenzione dei quotidiani l’8 dicembre si sposta sui soldi che l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno avrebbe portato in Argentina, almeno secondo quanto Luca Odevaine (ex vicecapo di gabinetto quando il sindaco era Walter Veltroni e dal 2 dicembre agli arresti) racconta in una intercettazione. Ma secondo la procura di Roma non c’è nessun riscontro alle sue parole.
Brogli elettorali C’è anche il sospetto di brogli alle ultime elezioni regionali. Lo spunto investigativo è dato da una intercettazione in cui Luca Gramazio (“l’amico mio”, lo chiama Massimo Carminati, l’ex militante dei Nuclei armati rivoluzionari, considerato “capo indiscusso di Mafia Capitale”), eletto al consiglio regionale del Lazio con 18.672 preferenze, spiega che a elezioni chiuse si possono ancora fare degli “inserimenti”.
Cécile Kyenge Tra gli indagati c’è un collaboratore dell’ex ministro Cécile Kyenge, dirigente della presidenza del consiglio dei ministri.
Popolo delle Libertà Il Fatto Quotidiano racconta le minacce tra gli esponenti romani del Popolo delle Libertà.
Breda Menarini Carlo Bonini sulla Repubblica svela come l’inchiesta Mafia Capitale si intrecci a quella sulla maxi-tangente da 650mila euro che la Breda Menarini (gruppo Finmeccanica) avrebbe versato per la fornitura di 45 filobus al comune di Roma, vicenda per cui l’ex amministratore delegato di Eur spa, Riccardo Mancini, uomo di fiducia del sindaco Gianni Alemanno, era già finito agli arresti. In una intercettazione Salvatore Buzzi, l’uomo delle cooperative rosse romane diventato sodale di Carminati, dice che Mancini i soldi li ha dati a un deputato: “Tutta Roma sa chi è”.
Affitto Dalle carte della procura di Roma spunta anche l’affitto a prezzi stracciati di un immobile di proprietà del comune dove ha sede la cooperativa 29 giugno di Salvatore Buzzi. Grazie a una delibera approvata dalla giunta di Ignazio Marino a ottobre di quest’anno.
Salvatore Buzzi “A noi ci manda Goffredo”. Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera racconta di un incontro con Gianni Letta che Salvatore Buzzi avrebbe ottenuto, a suo dire, grazie a Goffredo Bettini, regista della politica romana fin dagli anni novanta (qui la replica di Bettini). In un altro articolo la giornalista evidenzia la “preferenza” di Salvatore Buzzi per Enrico Gasbarra, campione di preferenze nel Lazio alle ultime europee, e le sue mire su Micaela Campana, deputata e responsabile welfare del Partito democratico.
Angelino Alfano Massimo Malpica sul Giornale ricostruisce i tentativi della “cupola” di contattare il ministro dell’interno Angelino Alfano.
Gian Marco Chiocci Il Post ha tirato fuori la storia dell’incontro tra il direttore del Tempo e Massimo Carminati. Qui la replica del direttore, Gian Marco Chiocci.
Cooperative Impressionante il volume d’affari delle cooperative che fanno capo a Salvatore Buzzi, sodale di Massimo Carminati: 174 gare vinte negli ultimi dieci anni, 34 milioni ricevuti dalle casse del Campidoglio.
Spettacolo e sport Nelle intercettazioni emergono anche nomi dello spettacolo e dello sport, da Teo Mammuccari, conduttore delle Iene, al calciatore della Roma Daniele De Rossi.
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