La presidenza francese ha comunicato dettagliatamente il contenuto della telefonata del 3 marzo tra Vladimir Putin ed Emmanuel Macron, suo interlocutore privilegiato in occidente. L’aspetto più strano, in una conversazione che non lascia spazio alla prospettiva di una fine di questa guerra atroce, è che il presidente russo sostiene in privato la stessa posizione che sbandiera in pubblico. Mi spiego.

Potremmo anche comprendere che il capo di un regime autoritario “venda” una versione fantasiosa della realtà al suo popolo, per convincerlo della bontà della guerra. In questo caso la narrativa è quella di un regime nazista che con il sostegno dell’occidente minaccerebbe la Russia. Nessuno crede che il governo del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj sia infestato da nazisti, anche se i nazisti esistono in Ucraina come d’altronde in Russia. Tuttavia il ruolo della propaganda è quello di far credere l’inverosimile.

Di contro il fatto che in un incontro da lui stesso cercato con un capo di stato estero Putin ripeta la stessa propaganda grossolana risulta sorprendente. Putin non può pensare nemmeno per un secondo che Macron, che conosce personalmente Zelenskyj, possa credere che l’ex comico ebreo sia alla guida di un regime nazista. Secondo l’Eliseo il presidente francese ha risposto a Putin con una frase tagliente: “Tu menti a te stesso”.

Guerra psicologica
Secondo un’ipotesi che circola da qualche tempo, il presidente russo sarebbe scollegato dalla realtà e avrebbe finito per credere alla propria propaganda. Le cause di questo distacco sarebbero l’isolamento di Putin (accentuato dal covid) e la natura del suo potere, evidenziato dal modo in cui tratta gli alti funzionari in tv. Un’altra possibilità è che questa ostinazione faccia parte della guerra psicologica e che Putin voglia apparire oltranzista, se non addirittura fuori controllo, dunque estremamente pericoloso.

Ma questa spiegazione non basta. La realtà è che l’Ucraina è al centro di un discorso accuratamente costruito, ripetuto all’infinito in modo da trasformarsi in una “realtà alternativa”.

Putin non esiterà a impiegare ogni mezzo disponibile per raggiungere il suo scopo

Un esempio arriva da un errore commesso dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti, che ha pubblicato online, prematuramente, un testo destinato a essere diffuso dopo la vittoria sull’Ucraina. Il documento è stato prontamente ritirato, ma la magia di internet non permette a nulla di scomparire. Bisogna leggere queste parole, tradotte in francese dalla Fondazione per l’innovazione politica, per coglierne le implicazioni.

Innanzitutto dal testo apprendiamo che la “vittoria” celebrata si basa sulla conquista di tutta l’Ucraina e non solo della zona costiera, e che l’obiettivo è l’unificazione di tutto il popolo russo, ovvero le persone che vivono in Russia, in Bielorussia e in Ucraina. Di seguito si legge che la Russia vive la guerra, fin dall’inizio, come uno scontro con l’occidente. Il testo celebrativo sottolinea che “la Russia non ha solo sfidato l’occidente, ma ha dimostrato che l’epoca del dominio occidentale mondiale può essere considerata definitivamente e completamente chiusa”.

Da queste frasi capiamo che Putin non esiterà a impiegare ogni mezzo disponibile per raggiungere il suo scopo, e sappiamo bene cosa questo significhi quando è coinvolto l’esercito russo. La conclusione tratta da Emmanuel Macron è che “il peggio deve ancora arrivare” e che Putin vuole conquistare l’intera Ucraina. È una pessima notizia, per gli ucraini e per il mondo.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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