Secondo i dati dell’Istat relativi all’occupazione nel secondo trimestre del 2009, in Italia ci sono 184mila immigrati occupati in più rispetto a un anno fa. I cittadini nati in Italia che hanno perso il lavoro, invece, sono 562.300. È grazie al lavoro degli immigrati, quindi, che nel secondo trimestre l’occupazione è scesa solo all’1,4 per cento.
Nel complesso il tasso di disoccupazione è al 7,4 per cento, contro il 6,8 del 2008. La speranza è che queste cifre siano il momento peggiore della recessione. I dati del terzo trimestre, che saranno disponibili a dicembre, potrebbero essere migliori, anche se durante una recessione il recupero dei posti di lavoro arriva sempre dopo la ripresa della produzione.
Il calo dell’occupazione ha colpito soprattutto i lavoratori precari. Non poteva essere altrimenti, visto che per interrompere un rapporto di lavoro a termine basta non rinnovare il contratto alla scadenza. I lavoratori a termine, infatti, sono 222mila di meno rispetto all’anno scorso. Va ricordato, inoltre, il calo dei lavoratori autonomi (210mila in meno), una categoria eterogenea all’interno della quale ci sono diverse figure di lavoratori parasubordinati.
È un momento delicato per il mercato del lavoro. Sarebbe importante avere una pubblicazione che presenti i dati mensili sulla forza lavoro, come avviene nella maggior parte delle economie avanzate. (con lavoce.info)
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