Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Sono una donna etero cisgender di trent’anni. Ti scrivo per chiederti degli orgasmi simulati. Da sei mesi frequento un tipo perfetto. Amo tutto di lui, in buona parte perché trovo il sesso fantastico. L’unico neo è che con lui non ho mai raggiunto l’orgasmo, ma fingo tutte le volte. Ho sempre faticato molto a raggiungerlo con i partner passati, maschi o femmine che fossero. Ma la cosa che a lui piace di più del sesso è quando l’altra persona comincia a emettere suoni prima o durante l’orgasmo. Non solo gli piace un sacco: a quanto pare è quasi l’unica cosa che lo fa venire. Per questo agli inizi della nostra frequentazione ho cominciato a fingere con la speranza che le cose sarebbero cambiate man mano che imparavano a conoscere i nostri corpi. Oggi, a distanza di sei mesi, ancora non raggiungo l’orgasmo. Una cosa che, ripeto, per me non è insolita durante il sesso, però voglio che lui se lo goda, quindi continuo a fingere. Anche le poche volte in cui non l’ho simulato, lui è riuscito comunque a venire, però è rimasto un bel po’ a rimuginarci sopra: è chiaro che non gode allo stesso modo, e per me questo rovina tutto. Ci tengo a precisare che per me l’obiettivo del sesso non è avere un orgasmo. Quello che amo del sesso è l’intimità fisica, il sentimento di vicinanza e il dare piacere al mio partner. È per questo che sento di godermi ancora molto il sesso con lui, pur fingendo. Con il progredire del nostro rapporto, però, questa bugia comincia a pesarmi. Mi ci vedo anche a sposarlo, questo tipo, ma non riesco a fare a meno di chiedermi: sono destinata a fingere orgasmi per quarant’anni? Mi sembra un tradimento orrendo nei suoi confronti. Cosa faccio? Come mi districo da questa situazione?

– Future About Keeping Everything Real

Voglio che tu faccia due cose, Faker: innanzitutto vai a vedere Babygirl – da sola – e poi guarda qualche porno gay insieme al tuo fidanzato.

Allargando per un attimo l’inquadratura: in passato ho suggerito ad altre donne che fingevano l’orgasmo di cominciare a fingere di stare per venire. Fatto questo per qualche mese, una donna può dire al marito o fidanzato: “Verso i [inserire età attuale] anni è cambiato qualcosa nel mio corpo, e adesso faccio più fatica a raggiungere l’orgasmo – succede anche quando ci provo da sola – perciò d’ora in avanti dovremo sperimentare cose nuove per farmici arrivare!”.

È una bugia, ovviamente, ma ammissibile.

Ora, sia messo agli atti, io credo che “ho finto i miei orgasmi con te” sia una frase che un uomo deve poter sentire senza andare in frantumi. Credo inoltre che gli uomini etero debbano farsi una ragione del fatto che le donne possano fingere l’orgasmo con un nuovo partner, o comunque sentirsi in obbligo di continuare a fingere (penso poi che gli uomini debbano ammettere che fingerebbero anche loro, se potessero). Perciò sì, in generale è sbagliato mentire, ma direi che c’è una bella differenza tra una bugia opportunistica detta per ingannare, e una bugia quasi opportunistica detta per non ferire. Certi uomini si sentono umiliati, o addirittura traditi, quando gli viene detto (o quando scoprono) che la loro partner ha finto l’orgasmo. E se una bugia piccina (“i miei orgasmi si sono fatti più sfuggenti”) può aiutare una donna a coprire una bugia grossa (mesi o anni di orgasmi simulati) senza ferire i sentimenti del partner, io sono disposto a concederla.

Il tuo problema però è un po’ diverso, Faker, dato che il tuo partner mette il muso quando tu non fingi, e che per venire ha bisogno di credere che stai venendo anche tu.

Leggendo la tua lettera mi è venuta in mente Romy, la manager affermata interpretata da Nicole Kidman in Babygirl (se non volete dei piccoli spoiler siete pregati di non leggere il resto di questa risposta). Il film comincia con Romy (Kidman) che fa sesso con il marito Jacob (Antonio Banderas). Sembra che lei abbia un orgasmo – anzi che lei e Jacob vengano nello stesso momento (nei film capita spesso) – poi però la vediamo uscire in corridoio, infilarsi nel suo studio e masturbarsi mentre guarda un porno. L’orgasmo vero che Romy raggiunge da sola (viscerale, rumoroso, animalesco) è completamente diverso da quello che l’abbiamo appena vista fingere a beneficio del marito. Più tardi Jacob ci rimane malissimo quando scopre lei che con lui ha sempre finto: la rivelazione danneggia il loro matrimonio quasi quanto la tresca di lei con lo stagista sexy.

 - Francesca Ghermandi
Francesca Ghermandi

Penso che vedere Babygirl – da sola – ti convincerà a chiarire le cose con il tuo fidanzato subito, Faker, anziché aspettare (e fingere) per altri vent’anni.

Quanto al problema del tuo fidanzato, che fatica a venire se non sente che stai venendo tu, e mette il muso se non succede, devi cercare su Google “vocalizzi copulatori”, condividere un po’ di articoli con lui, e poi guardare insieme qualche porno gay.

I vocalizzi copulatori sono i versi (o grida) che le femmine dei primati emettono durante il sesso, a volte perché stanno raggiungendo l’orgasmo, a volte perché cercano di attrarre altri partner, e a volte perché sentirli aiuta i maschi ad arrivare alla fine. Quello che serve al tuo fidanzato – la cosa che già lo aiuta – non sono i tuoi orgasmi, Faker, ma i tuoi gemiti.

E qui arriviamo ai porno gay. Mi è capitato di suggerire a coppie eterosessuali che vogliono avere orgasmi simultanei durante la penetrazione vaginale di guardare porno gay e prestare la massima attenzione a cosa fa il passivo nelle scene in cui lui e l’attivo vengono nello stesso momento: il passivo si masturba e comunica (verbalmente e non) con l’attivo man mano che l’orgasmo si avvicina. Perciò gli uomini etero che vogliono venire contemporaneamente alle mogli o alle fidanzate durante la penetrazione vaginale devono stimolare il clitoride delle partner o incoraggiarle a stimolarsi da sole (e se un uomo etero non vuole stimolarglielo né lascia che lei si stimoli da sola, vuol dire che non gli importa se la partner viene o no).

Io, però, voglio che tu e il tuo fidanzato cerchiate le scene in cui l’attivo viene ma il passivo no. Se ti dà fastidio guardare scene di culi penetrati – ci sono un sacco di primi piani, e il sesso anale non fa per tutti – puoi chiudere gli occhi e ascoltare, Faker, perché la cosa davvero importante è quello che sentirai: il passivo che inizia a emettere suoni, e continua a emetterli anche se non viene. Non c’è assolutamente nulla di insincero in quei vocalizzi copulatori, cioè nei suoni che emette un gay passivo mentre si fa scopare. E se apri gli occhi, vedrai chiaramente che quei suoni aiutano l’attivo ad arrivare alla fine. E il passivo non sta fingendo, Faker: gli piace da morire.

Nel caso vivessi in uno di quegli stati in cui i repubblicani hanno reso difficile l’accesso al porno online, eccoti la trascrizione di un breve filmato porno gay:

- Attivo: “Che bello il tuo culo!”.
- Passivo: “Che bello il tuo cazzo! Scopami! Oddio! Sì! Sì! Caaazzo! Scopami! Vienimi dentro! Ahh! Aah! Aaah! Cazzo, sì! Sì! Sì!”.

Come i passivi dominanti dei porno gay, Faker, devi poter gemere e gridare incoraggiamenti al tuo fidanzato senza dover fingere di star venendo, se così non è. L’unico modo per evitare di dover fingere orgasmi per i prossimi quarant’anni è far capire al tuo fidanzato che i tuoi vocalizzi copulatori – anche in assenza di orgasmo – sono indice del tuo piacere sessuale e della sua potenza sessuale. Se gli uomini etero possono farsi una ragione del fatto che a volte le donne fingono l’orgasmo, il tuo fidanzato deve sapersi fare una ragione del fatto che gli stai già dando tutto quello che gli serve per la fase che prelude all’orgasmo: anche se non riesce a farti venire con la penetrazione vaginale, può comunque farti gridare. Non è poco, Faker, e di sicuro è meglio che sentirsi dire bugie, o doverne dire, ogni volta che fate sesso.

P.s. Non dovrei dire che gli uomini non possono fingere l’orgasmo, visto che alcuni l’hanno fatto. Però è meno frequente, meno necessario e soprattutto meno convincente (un preservativo o un orifizio vuoto sono segni abbastanza inequivocabili).

***
Sono un uomo gay di mezza età, dichiarato da vent’anni, in coppia aperta con un fidanzato straordinario e supportato da genitori e familiari. Circa un mese fa un mio amico gay mi manda un messaggio su Grindr per chiedermi se sono in città, perché ha visto il mio profilo online. Io gli rispondo di no, perché sono a circa 2.400 chilometri da lì, e a quel punto lui mi dice che a quanto pare qualcuno si sta spacciando per me su Grindr usando la mia foto, e mi manda uno screenshot dell’account in questione. Non è una mia foto, ma del mio fratello gemello, che è sposato con una donna e ha tre bambini. Lui mi ha sempre sostenuto tantissimo, proprio come ci si immagina che farebbe un gemello, ma non mi ha mai fatto cenno di essere bisessuale o gay, perciò sono rimasto parecchio stupito.

Visto che lui a me non ha detto nulla, mi chiedo cosa fare. Tradisce la moglie? È gay? Il suo è un matrimonio di facciata? È bisessuale, dichiarato solo con sua moglie, e ha il suo permesso di incontrarsi con altri uomini? Devo chiedergli che sta combinando? Se lui non se la sente di dirmelo – e tieni conto che ci diciamo un sacco di cose – allora come faccio mostrargli il mio sostegno? Ovviamente sa che non ho problemi con la sua sessualità, ma è difficile starmene zitto, perché non posso far finta di non sapere! Che devo fare?

– Outing Unwitting Twin Sibling

Siccome nell’ultimo paragrafo hai infilato un sacco di domande, voglio affrontarle una alla volta.

  1. Tuo fratello tradisce la moglie? Può essere!

  2. È gay? Può essere!

  3. Il suo è un matrimonio di facciata? Può essere!

  4. Tuo fratello è bisessuale? Può essere!

  5. Ha il permesso della moglie per scopare in giro con altri maschi? Può essere!

  6. Devi chiedere a tuo fratello che sta combinando? Sì che devi!

Se tu fossi in rotta con tuo fratello, Outs, o se lui fosse un omofobo delirante e avessi ragione di temere una sua reazione violenta, ti sconsiglierei di porgli la fatidica domanda in modo diretto. Ma dato che al contrario, avete un ottimo rapporto, e che non dobbiamo introiettare né fare da specchio alla vergogna altrui (è una domanda, non un insulto), credo che tu debba dire a tuo fratello che un tuo amico lo ha visto su Grindr, chiedendogli che sta combinando.

Allargando per un attimo l’inquadratura: pubblicare foto del viso su Grindr è un po’ come entrare in un bar gay. Vedendoti entrare, i presenti penseranno che sei gay. E siccome non possiamo sapere in anticipo se dentro al bar ci sono ex compagni di scuola, colleghi di lavoro o fratelli di sangue, entrarci equivale a smascherarsi. Lo stesso vale per le foto del viso pubblicate su Grindr: se un ex compagno di scuola, un collega o un fratello vede la tua faccia sulla piattaforma, penserà che sei gay, o bisessuale, o uno di quegli uomini etero a cui piace il cazzo ma non i ragazzi.

Il fatto che tu e tuo fratello abbiate lo stesso identico dna, e dunque lo stesso identico volto, ti dà un motivo in più per porgli la fatidica domanda in modo diretto. Immagino che non sia un problema se il tuo viso appare su Grindr, visto che sei in una coppia aperta e presumibilmente hai il permesso di pubblicare faccia e altro sulle app di rimorchio, ma il mondo gay è piccolo. Era inevitabile che qualcuno di tua conoscenza vedesse le sue foto e ti contattasse, dando per scontato che fossero le tue. Se tuo fratello non lo sapeva, prima di caricare le foto del viso su Grindr, tra poco lo scoprirà.

P.s. Potrebbe trattarsi comunque di un furto d’identità – qualcuno che ha sgraffignato le sue foto da account di altri social network – ma il rasoio di Occam suggerisce che tuo fratello sia andato su Grindr per lo stesso motivo per cui ci stava il tuo amico che lo ha notato: perché era in cerca di cazzi. È anche possibile che abbia dichiarato la propria bisessualità alla moglie solo una volta sposato – perché prima non se ne era reso conto – e che lei abbia acconsentito ai suoi incontri con altri uomini a patto che nessun altro (te compreso) lo sapesse. O forse tuo fratello e sua moglie hanno uno di quei matrimoni “color lavanda” che la generazione Z – esasperata dai rituali di corteggiamento moderni e dal costo degli alloggi – sta riportando in auge. Tutto è possibile.

P.p.s. Su Grindr ci sono uomini etero in cerca di donne trans non operate – quelli a cui piace il cazzo ma non i ragazzi. C’è poi una minoranza di uomini etero in cerca di uomini trans non operati, ossia quelli a cui piace la fica anche se intorno ha un ragazzo. Perciò non tutti gli uomini su Grindr sono gay o bisessuali. Gli etero su quest’app possono essere un problema – non è bello feticizzare i corpi delle donne trans o smembrare mentalmente quelli degli uomini trans – ma del resto sempre etero sono. O almeno così mi dicono.

(Traduzione di Francesco Graziosi)

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it