Milioni di donne sono ancora oppresse e schiavizzate. La loro liberazione può cambiare il mondo. L’inchiesta del New York Times
di John Berger
di Ethan Zuckerman
Parlando di internet ogni previsione è inutile. John Naughton, del Guardian, ha definito la rete un “generatore globale di sorprese”. I giornali degli ultimi vent’anni sono pieni di profezie tecnologiche che non si sono mai avverate. Ma questo non impedisce che si continui a fare previsioni di ogni tipo. Con una particolare predilezione per il “finismo”, corrente di pensiero che non ha nulla a che vedere con il presidente della camera italiano e che consiste invece nel prevedere la fine imminente, per colpa della rete, di qualunque cosa: dai giornali alla capacità di concentrarsi, dai rapporti interpersonali ai supermercati, dalle lettere scritte a mano alla civiltà occidentale. Per questo sono importanti le ricerche che misurano i comportamenti reali delle persone: perché forniscono informazioni concrete e sono l’unico modo attendibile per individuare possibili tendenze. L’ultimo rapporto del Pew research center ha rivelato una serie di dati interessanti: oggi negli Stati Uniti le persone passano più tempo a informarsi rispetto a dieci anni fa; il 44 per cento degli americani s’informa anche con internet, ma solo il 9 per cento usa unicamente la rete per informarsi; il consumo di mezzi di comunicazione tradizionali è rimasto stabile. In pratica vuol dire che le nuove tecnologie si stanno integrando nelle abitudini informative delle persone, coabitando serenamente con radio, tv e giornali. Con buona pace di chi ne prevedeva la fine. Leggi
Un secondo impianto per l’arricchimento dell’uranio e test missilistici. L’Iran ha scelto la linea dura. Ma l’occidente non deve abbandonare il dialogo
Un fumetto di Kevin Huizenga
Schiavizzate, emarginate, private dell’istruzione e delle cure mediche. L’oppressione delle donne è la piaga umanitaria del nostro secolo. E la loro liberazione può cambiare il mondo
Dall’inizio degli anni novanta sono in circolazione banconote false da cento dollari di eccezionale qualità. Un’attività di contraffazione organizzata da Pyongyang
La mancanza di sonno può aumentare la predisposizione al raffreddore. Leggi
Senza contatti, il cervello va in tilt e l’identità si frantuma. Per questo gli esseri umani hanno bisogno di vivere in mezzo agli altri. Negli Stati Uniti, invece, l’isolamento dei detenuti è molto diffuso. Ma è una forma di tortura legalizzata
L’arte di arrangiarsi al mercato nero. Leggi
Ormai i cinesi si rendono conto del conflitto tra il loro desiderio di partecipare e un sistema politico chiuso. Leggi
en poco sembra salvarsi in questo disastro e i motivi di speranza non sono mai stati così scarsi, soprattutto dopo la scomparsa per suicidio della sinistra. Leggi
La riforma scolastica è al centro della rivoluzione bolivariana. Leggi
Il calo dell’occupazione ha colpito soprattutto i lavoratori precari. Leggi
Il 27 settembre l’Spd ha ottenuto il suo peggior risultato del dopoguerra. Un partito allo sbando, che ha bisogno di un rinnovamento radicale. E di una nuova classe dirigente
In Messico negli abissi dei cenote. I tremila specchi d’acqua dove i maya gettavano le offerte sono diventati il luogo ideale per le immersioni
Il fotografo Jr ha ritratto alcune donne che abitano nelle favelas e nelle baraccopoli. Le immagini saranno esposte in formato gigante nella capitale francese. Visita guidata di Christian Caujolle
Liquidata la grande coalizione, la cancelliera governerà con il sostegno dei veri vincitori del voto: i liberali di Westerwelle. Che si batteranno per avere più mercato e meno tasse
La Russia potrebbe votare le sanzioni contro Teheran. Un vero cambio di rotta o solo un modo per prendere tempo?
Le navi cariche di rifiuti tossici o radioattivi affondate nel Mediterraneo potrebbero essere una quarantina. Per recuperarle serve uno sforzo internazionale
di Lorenzo Cherubini
Un’antologia di monografie che riassumono con cura la fotografia brasiliana nelle sue ricerche di oggi Leggi
Il ritrovamento del relitto in Calabria conferma i sospetti di Legambiente e di giornalisti come Ilaria Alpi
È un geologo ed è nato in Iraq. Nel 1968 si è trasferito in Norvegia, dove ha avuto un ruolo decisivo nella scoperta dei primi giacimenti di petrolio
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