L’euro sempre più debole. La Grecia e l’Irlanda sull’orlo della bancarotta. L’economia ferma. Per uscirne c’è una sola strada, scrive il Nobel Paul Krugman.
Di Arnon Grunberg.
L’aria calda e umida può contribuire a curare un raffreddore? Leggi
“L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che si ribella all’intelligenza e la strozza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, il possibile bene che un atto eroico (di valore universale) può generare, non è tanto dovuto all’iniziativa dei pochi che operano, quanto all’indifferenza, all’assenteismo dei molti. Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. La fatalità che sembra dominare la storia non è altro appunto che apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo. Dei fatti maturano nell’ombra, poche mani, non sorvegliate da nessun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa”. Antonio Gramsci, 11 febbraio 1917 Leggi
Per un insegnamento fruttuoso bisognerebbe ridurre le ore scolastiche e privilegiare la cultura diffusa. Leggi
Una dieta sana, una casa sicura, giochi intelligenti e una scuola all’avanguardia. I genitori moderni si fanno in quattro per programmare le vite dei figli. Ma spesso il risultato è una vita più stressante e più noiosa. Per tutti.
Mike Marqusee, Wicked messenger Leggi
Di Slavoj Žižek.
1. Cold War Kids, Louder than ever
Succede che alcune band si affidano a produttori capaci e vendono un po’ di anima, si lasciano levigare per essere più aerodinamiche. Ai tempi di We used to vacation erano come diamanti grezzi, adesso sono baguette da gioielleria rock’n’roll. Ma nei momenti migliori di Mine is yours lasciano il segno. Nathan Willett è di quei cantanti che soffrono e sollevano sofferenze. Altrove soccombono all’eccesso di lubrificante radiofonico. “It’s a slippery slope”: quando si vuol salire per la linea di massima tendenza, capita di scivolare rapidi all’indietro.
2. The Decemberists, Don’t carry it all
A volte capita che si liberino dal giogo, che ritrovino la semplicità. Quella della band di Portland passa sempre per liriche da letterati, superospiti di provata fede nel country, un certo sussiego da saggio d’inizio anno: ma su The king is dead parcheggiano il cervello vicino al fienile e lasciano che sia la pancia a guidarli. Sono pur sempre un gruppo di intellettuali da campagna; ma quello che non possono fare in semplicità, lo buttano in disciplina: e sono grandi armonie vocali, violini e slideguitar ripuliti, e si apre un pomeriggio sereno che volge al bucolico.
3. Carneigra, Fumatori della sera
Suonano come un peschereccio che attracca al tramonto in cerca di osterie, questi tre Fumatori della sera. Sono mangiatori di cacciucchi, e intrecciano mandolini e conversazioni di lungo corso, l’eterna vena mediterranea e la voglia di guardare in fondo al bicchiere. Le loro ballate sono piccole comiche esistenziali, e sembra di vederli muoversi al ritmo di zumpa zumpa o di tzatziki per far finta di non essere affatto sentimentali. Ma questo lieve folk italico pescato a Livorno è condito di malinconia, corretta humour.
È necessario sostenere il fondo creato per salvare i paesi dell’eurozona in difficoltà. Ma forse non basterà. Leggi
Lo scandalo Ruby è l’ultima puntata di uno show che dura da diciassette anni. In un contesto dove il confine tra realtà e apparenza è spesso confuso.
Queste notizie sui negoziati confermano solo quel che già sappiamo da vent’anni, e cioè che Israele non vuole la pace, ma imporre una resa ai palestinesi. Leggi
I Palestine papers pubblicati da Al Jazeera e dal Guardian sono destinati a cambiare per sempre il processo di pace in Medio Oriente.
Raúl Castro ha deciso di dare spazio alle imprese private. Un cambiamento che entusiasma alcuni e fa paura ad altri. Perché per la prima volta i cubani dovranno affrontare i rischi del libero mercato.
Yvetta Fedorova
Siamo in troppi sulla Terra? Secondo alcuni studiosi di scienze ambientali il problema posto così è semplicistico. La vera questione è quante risorse consuma ciascun abitante del pianeta. Leggi
All’inizio degli anni novanta Saddam Hussein fece prosciugare le paludi del sud dell’Iraq come rappresaglia dopo una rivolta sciita. Oggi un ingegnere coraggioso si batte per ristabilire l’equilibrio naturale della regione.
Tutti i posti da vedere nel 2011 secondo il New York Times. Dal nuovo museo di Milano sul novecento, alle località sciistiche turche. Passando per le spiagge di Okinawa.
Nel mondo dell’arte o, più precisamente, nel mercato dell’arte, il 2011 si è aperto all’insegna della novità. Leggi
Le difficoltà finanziarie di Grecia, Portogallo e Irlanda dipendono in gran parte dall’euro. Ma rilanciare la moneta unica e le economie del vecchio continente è ancora possibile: serve il coraggio per recuperare il progetto di una vera federazione europea. L’analisi del premio Nobel Paul Krugman.
Dopo l’attentato di Alessandria, nella comunità copta si è diffusa la paura dell’islam radicale. Reportage da uno dei più antichi monasteri d’Egitto.
Il Bangladesh è uno dei pochi stati musulmani in cui la prostituzione è legale. Il fotografo Luca Catalano Gonzaga ha visitato il bordello di Bani Shanta, sul delta del fiume Gange.
Pochi mesi dopo l’annuncio di Raúl Castro di aumentare il numero di licenze per i lavori autonomi, i risultati sembrano promettenti. Leggi
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