Le rivolte in Tunisia, la fuga di Ben Ali, il possibile effetto domino. I commenti della stampa magrebina e mediorientale
Lei è una giornalista tedesca laica e di origini turche. L’altra è un’immigrata arrivata dall’Anatolia e profondamente credente. Il racconto del loro pellegrinaggio nel cuore dell’islam
L’isola di Taprobane, nello Sri Lanka meridionale, raccontata dallo scrittore Pico Iyer. Ci sono solo una villa in stile anni venti e tanta vegetazione
Paris Match, a sorpresa, dedica una copertina a François Mitterrand, a venticinque anni dalla sua morte. Leggi
La sera del 14 gennaio erano tutti incollati alla tv, qui a Ramallah, per seguire in diretta la rivolta in Tunisia. La mattina dopo erano tutti soddisfatti. Leggi
W.G. Sebald, Gli anelli di Saturno Leggi
Un giorno qualunque come sabato scorso, 15 gennaio 2011, uno dei più importanti quotidiani italiani conteneva nelle prime 27 pagine, quelle che comprendono la politica, gli esteri, la cronaca e la società, otto notizie in tutto. Una di politica (Ruby), una di economia (Fiat), una di esteri (la Tunisia), tre di cronaca (beatificazione di Wojtyla, malasanità a Palermo, immigrazione a Milano), due di società (guerra ai fannulloni, sacchetti di plastica). Punto. Otto notizie: il giorno prima, in Italia e nel mondo non era successo nient’altro di così importante da meritare di essere raccontato ai lettori. È solo un esempio, perché lo stesso discorso vale per tanti mezzi d’informazione, anche all’estero. La riduzione del numero di notizie, e con loro la riduzione del numero di foto, di immagini, di voci, è un processo legato alla spettacolarizzazione dell’attualità quotidiana ma anche ai tagli nei giornali, nelle agenzie, nelle televisioni.
I giornalisti rimasti inseguono tutti le stesse notizie, parlano solo delle stesse persone, raccontano sempre gli stessi paesi. Non che non siano importanti, ma sono diventati gli unici. Il resto del mondo è scomparso dal radar. Leggi
Negli Stati Uniti cresce il timore di possibili attacchi informatici. Il business della sicurezza ha raggiunto cifre da capogiro. Civili e militari si contendono il controllo delle comunicazioni online. E la privacy dei cittadini è sempre più a rischio. Ma la minaccia è reale?
“La cosa più terribile sono le organizzazioni criminali. Approfittano della speranza di chi vive nella miseria ma vuole dare a se stesso e ai suoi cari un futuro migliore, e per farlo si affida a persone che con imbarcazioni non sicure si mettono in mare. Questo porta a tragedie continue. Dobbiamo combattere tutto ciò. Per le persone che vogliono nuove opportunità di vita e di lavoro dobbiamo aumentare le possibilità di entrare legalmente in Italia e negli altri paesi europei. Gli italiani sono stati un popolo che ha lasciato il suo paese ed è emigrato. Questo ci impone il dovere di guardare alle persone che vogliono venire in Italia con una totale apertura di cuore e di dar loro la possibilità di un lavoro, di una casa, di una scuola per i figli, e un benessere che è anche la salute e l’apertura dei nostri ospedali per tutte le loro necessità. Questa è la politica del mio governo”.
Parole pronunciate da Silvio Berlusconi il 18 agosto 2009 in un’intervista. All’emittente tunisina Nessma Tv. Leggi
Dopo un mese di rivolte, i tunisini hanno messo in fuga il dittatore Zine el Abidine Ben Ali. Le proteste popolari si diffondono in tutta la regione. I commenti degli intellettuali e dei giornali arabi
La Ley de educación approvata nel dicembre del 2010 dà grande spazio all’insegnamento delle lingue indigene. Leggi
Negli ultimi dieci anni i salari cinesi sono cresciuti in media del 12 per cento all’anno, un tasso molto superiore a quello dei paesi occidentali. Leggi
Un fumetto di Mazen Kerbaj
Il presidente del consiglio è indagato a Milano per prostituzione minorile e concussione. L’inchiesta mette a rischio la stabilità del governo, scrive il New York Times
Clay Shirky
Qualche settimana fa Raúl Castro ha annunciato che il caffè del mercato razionato sarà mescolato con altri ingredienti. Leggi
L’aspetto più notevole degli eventi in corso in Tunisia è l’aver mostrato quanto fosse debole la struttura che manteneva al potere il regime di Ben Ali, fondato sulle forze di sicurezza. Leggi
Juan Villoro, Il libro selvaggio Leggi
Canticchiare può alleviare la sinusite? Leggi
Il presidente sudcoreano Lee Myung-bak vuole unire la penisola sotto il suo controllo e creare una grande potenza. Ma sbaglia politica e non tutti sono d’accordo
Indossa blue jeans, legge libri censurati e scrive sul blog articoli critici contro Hamas. È stata più volte minacciata dagli estremisti e non crede nei colloqui di pace. Ma continua a rifiutare la violenza e a sostenere i valori laici
Nel 2007 un giovane collezionista ha scoperto l’archivio di una bambinaia di Chicago che negli anni cinquanta aveva l’hobby della fotografia. Oggi la città le dedica una mostra
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