Chiara Comito

È una blogger esperta di letteratura e cultura araba contemporanea

Il romanzo di Shukri al Mabkhout racconta le lotte della Tunisia

L’italiano è l’opera prima di Shukri al Mabkhout, noto accademico tunisino al momento direttore della fiera del libro di Tunisi, che con questo libro nel 2015 ha vinto il prestigioso premio internazionale per la narrativa araba. Leggi

Bachar Mar Khalife canta un Libano sospeso tra presente e passato

Visto dall’aereo il Libano sembra il paradiso in terra. Ma il paese è cambiato con la guerra civile e lo sanno bene le migliaia di abitanti fuggiti all’estero. Tra loro c’era anche un bambino di otto anni, Bachar Mar Khalife, oggi cantante e polistrumentista, che il 4 aprile si esibirà a Firenze con il suo ultimo album Ya balad, in cui musica e poesia sono strade “verso quell’altrove che non riusciamo a definire, ma di cui abbiamo bisogno e che è sacro”. Leggi

I giovani jihadisti raccontati dai romanzi arabi

Negli ultimi quindici anni il jihad è diventato un tema narrativo al centro del lavoro di molti scrittori arabi e musulmani, che nelle loro opere hanno provato a rappresentare la figura del jihadista attraverso una varietà sorprendente di tecniche e stili narrativi. Questi autori non si sono limitati a descrivere meccanicamente il jihad, dipingendolo come un mero atto di morte. Lo hanno invece interpretato come il riflesso di una crisi strutturale delle grandi ideologie del passato. Leggi

Elena Ferrante tradotta in arabo è un’ottima notizia per la cultura

Tra il 1970 e il 2010 sono state tradotte in arabo 199 opere di narrativa italiana, un numero fondamentalmente “congruo” con quello delle traduzioni effettuate dall’arabo verso l’italiano nello stesso arco di tempo. Il che evidenzia una sostanziale pigrizia “traduttiva” da entrambi i fronti. La traduzione dei romanzi di Elena Ferrante in arabo può aiutare a superare molti malintesi. Leggi

I due poeti che raccontano la Siria attraverso l’amore e l’esilio

Quest’anno due raccolte di poesia fanno conoscere in Italia i versi di due autori siriani. Nizar Qabbani, le cui poesie sono state la colonna sonora di chissà quante storie d’amore nel mondo arabo. E Faraj Bayrakdar, il poeta che ha passato 14 anni nelle prigioni siriane e ha cantato l’esilio e la lontananza. La loro traduzione arriva in un momento storico difficile per la Siria, distrutta da cinque anni di guerra, e possono aiutare a capire il dramma del suo popolo. Leggi

Hisham Matar racconta la Libia con una storia che ci riguarda tutti

The return di Hisham Matar è il racconto struggente e potente di un ritorno in patria, quello dell’autore stesso, dopo un esilio durato più di trent’anni, e della ricerca di un padre scomparso, il suo. Ma è anche un’autobiografia, un diario, una cronaca giornalistica, un giallo, un lungo poema in prosa e un volume di storia recente sulla Libia. Leggi

La musica rompe gli stereotipi nei campi profughi palestinesi in Libano

Un condizionatore perfettamente funzionante fa bella mostra di sé nel centro culturale Jafra meeting place, che si trova nel campo palestinese di Bourj el Barajneh, periferia sud di Beirut. Ashraf el Chouli è la mente, lo spirito e il cuore di Jafra, nato per aiutare i libanesi e chi abita nel campo a superare le diffidenze reciproche. Leggi

La musica dei Mashrou’ Leila sta cambiando il Medio Oriente

Il gruppo libanese è amatissimo nel mondo arabo. Nel tempo è diventato un simbolo delle rivolte mediorientali con testi che parlano di tabù, di libertà sessuale, di omosessualità, di lotta contro il patriarcato e l’oppressione sociale. Per questo il divieto di esibirsi in Giordania ha scatenato le proteste in rete. Leggi

La musica nomade di Hindi Zahra 

Con Homeland, la cantante Hindi Zahra torna a casa: “Tornare in Marocco è stato un sollievo per me. Ho cominciato a viaggiare nel sud del paese, tra il deserto, le montagne e l’oceano, elementi che sono stati la vera espressione del movimento della vita e della sua potenza. Questo viaggio è stato la più pura forma di ispirazione per me”. Leggi

Un narcisista alla guida dell’hip-hop arabo

The Narcicyst è un musicista canadese-iracheno, punta di diamante dell’hip-hop arabo contemporaneo. Con il suo stile “dandy”, carismatico e inconfondibile, mescola sapientemente le sue origini con la musica e il linguaggio dell’hip-hop mondiale. Ed è diventato la voce di riferimento per i tanti giovani arabi della diaspora, senza patria come lui. Leggi

L’arte a Gaza nonostante la guerra

Libri, film, festival, graffiti. La vitalità culturale e artistica della Striscia di Gaza resiste di fronte all’occupazione e di fronte ai bombardamenti. Perché “la vita a Gaza è solo una pausa tra due guerre, ma una pausa che merita di essere vissuta”. Leggi

L’indie-pop libanese dei Mashrou’ Leila

Da tre anni un gruppo indie-rock libanese domina la scena musicale del Medio Oriente e del Nordafrica. I suoi musicisti hanno meno di trent’anni e sono solo la punta dell’iceberg di una scena artistica e culturale che in Libano non ha mai smesso di vibrare. Sono i Mashrou’ Leila, che in arabo vuol dire progetto notturno o progetto di Leila, visto che “leila” non è solo un nome ma significa anche notte. Leggi

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