L’occupazione israeliana dei territori palestinesi in Cisgiordania va avanti da decenni con insediamenti illegali. E negli ultimi mesi la loro violenza è fuori controllo Leggi
La diffidenza e l’ostilità tra israeliani e palestinesi non sono mai state così forti come dopo le stragi compiute da Hamas il 7 ottobre. Ma chi lotta per un futuro condiviso in Israele può ancora fare qualcosa Leggi
Un processo trentennale ha trovato l’opportunità per avvicinarsi alla sua logica conclusione: l’espulsione alla luce del sole in vista della completa “pulizia” di... Leggi
I palestinesi che vivono sotto l’occupazione israeliana in Cisgiordania non possono proteggersi dalle aggressioni dei coloni. È il risultato di un sistema che da decenni alimenta il suprematismo ebraico Leggi
Quasi venti morti in una settimana nei Territori palestinesi occupati: la stima non rischia di commuovere il mondo. Del resto, a che serve riparlare di un conflitto israelo-palestinese... Leggi
Le incursioni militari in Cisgiordania rafforzano la resistenza dei giovani palestinesi, disposti a morire pur di non cedere alle forze di occupazione Leggi
Un incendio doloso è stato appiccato in uno dei luoghi simbolo della cristianità, la chiesa di Tabgha sul lago di Galilea, dove secondo la tradizione è avvenuto il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Sul luogo dell’incendio è stata trovata una scritta in ebraico antico: “I falsi idoli saranno eliminati”. Sedici giovani coloni sospettati sono stati fermati e poi rilasciati dopo essere stati interrogati dalla polizia: dieci di loro venivano dall’insediamento di Yitzhar, noto per l’estremismo dei suoi abitanti. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha chiesto ai servizi di sicurezza interni israeliani di indagare sull’episodio con la massima urgenza.
La chiesa non ha subìto danni, riferiscono i monaci benedettini che gestiscono il santuario, il fuoco ha raggiunto solo alcuni edifici vicini, tra cui un magazzino di libri e un ufficio. La chiesa di Tabgha aveva subìto un precedente attacco nell’aprile del 2014.
“Non permetteremo a nessuno di minare alla coesistenza pacifica tra le religioni e i gruppi etnici in Israele. È un colpo ai princìpi di tolleranza e ai valori di Israele, non mostreremo comprensione per atti del genere”, ha detto il ministro della sicurezza pubblica Gilad Erdan. Anche l’ambasciata d’Israele presso la Santa sede ha condannato l’episodio.
I coloni ebrei ultranazionalisti in passato sono spesso stati autori di violenze, incendi, sfregi ai luoghi di culto e attacchi contro villaggi arabi in Cisgiordania: è la cosiddetta pratica del price tag, il prezzo da pagare, che implica una sorta di vendetta dai parte dei coloni contro arabi cristiani e musulmani, “colpevoli” di occupare la loro terra.
Il 5 settembre ho consegnato questo articolo in ritardo per due motivi: un’udienza all’alta corte di Gerusalemme durata più del previsto e il traffico caotico di Ramallah. Leggi
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