È stato il primo presidente egiziano democraticamente eletto ed è morto il 17 giugno dopo sette anni di carcere in regime di isolamento. Eppure i giornali egiziani quasi ignorano la notizia. Leggi
A tre anni dalle proteste di piazza Tahrir e dalla caduta del presidente islamista Mohamed Morsi, l’Egitto è ancora instabile. Con il presidente Abdel Fattah al Sisi arresti arbitrari, torture, sparizioni di oppositori e censura della stampa sono all’ordine del giorno. Il video dell’Afp. Leggi
I cittadini egiziani sono chiamati a votare per il rinnovo del parlamento sciolto quasi tre anni fa. La tornata elettorale si chiuderà il 2 dicembre. Secondo molti esperti, il pericolo è che torni in auge il vecchio regime abbattuto con la rivoluzione del 2011. Leggi
L’ex presidente egiziano Mohamed Morsi è stato condannato a morte e all’ergastolo in due sentenze riguardanti l’evasione da un carcere nel 2011 e i casi di spionaggio tra il 2005 e il 2013. In tutto sono sette i processi che lo coinvolgono. Leggi
Un tribunale del Cairo ha pronunciato oggi due condanne per l’ex presidente egiziano Mohamed Morsi, sia per fatti legati al periodo della sua presidenza sia per vicende legate alla primavera araba. Il leader dei Fratelli musulmani è stato condannato all’ergastolo per spionaggio e a morte per l’evasione di massa di esponenti del suo partito da un carcere nel 2011. Il 16 maggio scorso un tribunale si era già espresso a favore della condanna a morte, ma la sentenza è stata confermata solo oggi, dopo aver ascoltato il parere del gran mufti d’Egitto, interprete della legge islamica, indispensabile per rendere esecutivi i verdetti. Morsi potrà presentare ricorso.
Nel processo per spionaggio, per il quale Morsi è stato condannato all’ergastolo, il giudice ha confermato la pena di morte per altre 16 persone, tra cui due alti funzionari dei Fratelli musulmani, il ricco uomo d’affari Khairat al Shater e Mohamed al Beltagy. Secondo la sentenza, l’ex presidente e gli altri imputati fecero arrivare in Iran dossier con documenti sensibili tra il 2005 e il 2013 e collaborarono con Hamas e Hezbollah con l’intento di “compiere attentati terroristici nel paese, per seminare caos e rovesciare lo stato”.
Dopo la deposizione di Morsi nel 2013 e l’elezione del presidente Abdel Fattah al Sisi, i Fratelli musulmani sono stati oggetto di una violenta repressione. Human rights watch calcola che almeno 1.400 attivisti islamici siano stati uccisi e più di 40mila siano stati arrestati. Centinaia sono invece stati condannati a morte in processi di massa, un fenomeno che le Nazioni Unite hanno definito “senza precedenti nella storia recente”.
Dopo il colpo di stato che ha portato al potere il generale Abdel Fattah al Sisi, i tribunali egiziani hanno emesso più di mille condanne alla pena capitale in meno di un anno. Tra queste anche quella nei confronti dell’ex presidente Mohamed Morsi. Se la sentenza venisse eseguita nel paese potrebbe riesplodere la violenza. Leggi
Gli Stati Uniti hanno espresso la loro “profonda preoccupazione” per la decisione di un tribunale egiziano di condannare a morte l’ex presidente Mohamed Morsi. La dichiarazione del dipartimento di stato segue la condanna del presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, e dell’organizzazione Amnesty international, che hanno criticato la sentenza con cui l’ex presidente, rovesciato con un colpo di stato militare il 3 luglio del 2013, è stato condannato a morte insieme ad altri 105 imputati, tutti legati ai Fratelli musulmani. Morsi e gli altri imputati sono stati condannati per il loro coinvolgimento nelle evasioni da una prigione durante una rivolta del 2011.
“Ci siamo espressi regolarmente contro la pratica dei processi di massa e delle sentenze emesse in maniera non conforme agli obblighi internazionali dell’Egitto e allo stato di diritto”, si legge in una nota del dipartimento di stato degli Stati Uniti.
Una corte egiziana ha condannato a morte l’ex presidente Mohamed Morsi per il suo coinvolgimento nelle evasioni da una prigione durante una rivolta del 2011. Ora la condanna dovrà essere ratificata dal gran mufti, l’autorità giudiziaria suprema.
Oltre all’ex presidente, rovesciato con un colpo di stato militare il 3 luglio del 2013, sono stati condannati altri 105 imputati, tutti legati ai Fratelli musulmani.
Morsi è già stato condannato a vent’anni di carcere per aver ordinato l’arresto e la tortura di alcuni manifestanti quando era presidente. I suoi sostenitori dichiarano che le accuse sono motivate politicamente.
L’ex presidente egiziano Mohamed Morsi è stato condannato a venti anni di carcere. Deposto da un colpo di stato militare nel luglio 2013, il leader dei Fratelli musulmani è stato giudicato colpevole di incitamento all’uso della forza e alla violenza nei confronti dei manifestanti durante i disordini del 2012.
È la prima sentenza emessa contro Morsi, che dovrà affrontare altri processi, ma che è già stato prosciolto da un altro capo d’imputazione, l’istigazione all’omicidio di due manifestanti e di un giornalista per la quale diversi osservatori avevano sostenuto la possibilità di una condanna a morte.
I fatti risalgono al 5 dicembre del 2012, quando una serie di contestate riforme costituzionali portate avanti dall’allora capo di stato scatenò manifestazioni davanti al palazzo presidenziale di Ittihadiya. Ne seguirono episodi di guerriglia urbana tra sostenitori e oppositori, che sfociarono in dieci morti e decine di feriti.
In relazione a questi episodi, insieme a Morsi sono state processate altre 14 persone, tra cui gli esponenti di spicco della fratellanza musulmana Mohamed El Beltagy ed Essam El Erian. L’ex presidente, come hanno spiegato i suoi legali, dovrà affrontare altri quattro processi per diversi capi d’imputazione, tra cui quello di “collaborazione con organizzazioni straniere” a fini terroristici.
Diversi arresti tra gli universitari simpatizzanti dei Fratelli musulmani, mentre continuano le manifestazioni in sostegno all’ex presidente deposto nel 2013, che sarà processato a partire da domani. Leggi
Durante la prima sessione del processo per spionaggio contro l’ex presidente egiziano Mohamed Morsi, un tribunale del Cairo ha confermato le accuse a suo carico, ovvero di aver messo in pericolo la sicurezza nazionale facendo trapelare alcuni documenti segreti al Qatar e al canale Al Jazeera.
L’ex presidente, rovesciato con un colpo di stato militare il 3 luglio del 2013, è imputato insieme ad altre dieci persone, tutte legate ai Fratelli musulmani. Se ritenuto colpevole, rischia fino alla pena di morte. Reuters, Daily News Egypt
Un tribunale egiziano ha condannato a morte 188 persone per l’omicidio di 13 poliziotti durante le manifestazioni che sono seguite alla destituzione dell’ex presidente Mohamed Morsi nell’agosto del 2013.
I processi di massa compiuti in Egitto contro i sostenitori dei Fratelli musulmani sono stati definiti dall’Onu “senza precedenti nella storia recente”. Afp
Almeno 107 persone sono state arrestate al Cairo, in Egitto. Lo ha dichiarato il ministro dell’interno che accusa gli arrestati di voler organizzare “manifestazioni violente” contro il governo. Si tratta di membri del partito islamista dei Fratelli musulmani, definito “gruppo terrorista” dal governo, e di sostenitori dell’ex presidente egiziano Mohamed Morsi.
Gli islamisti hanno convocato una manifestazione al Cairo per protestare contro il governo di Abdel Fattah al Sisi e contro il pugno duro usato dall’esecutivo verso l’opposizione. Nel novembre del 2013 è stata approvata una legge che di fatto ha vietato le manifestazioni. Afp
Il 3 luglio il presidente egiziano Moahmed Morsi è stato deposto dall’esercito, dopo la scadenza di un ultimatum di 48 ore emesso dal capo dell’esercito e ministro della difesa Abdel Fattah al Sisi. L’annuncio della destituzione, dato da Al Sisi in tv, è stato accolto da festeggiamenti da parte di migliaia di manifestanti che da almeno quattro giorni erano scesi in piazza per chiedere le dimissioni di Morsi. Leggi
Milioni di persone sono scese in piazza il 30 giugno in tutto l'Egitto per chiedere le dimissioni del presidente Mohamed Morsi. Almeno 16 manifestanti sono morti nelle violenze scoppiate con i sostenitori del presidente. Leggi
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