In Burundi è in corso lo spoglio delle elezioni presidenziali di ieri, segnate dalle violenze tra la polizia e gli oppositori dell’attuale presidente Pierre Nkurunziza, che si è candidato per il terzo mandato consecutivo e probabilmente sarà rieletto. I risultati sono attesi per domani. Leggi
Si sono aperte in Burundi le urne per le elezioni presidenziali e il capo di stato uscente, Pierre Nkurunziza, è sicuro di ottenere un terzo, controverso mandato che secondo i suoi avversari è contrario alla costituzione. La sua ostinazione ha fatto sprofondare il paese nella più grave crisi degli ultimi dieci anni. Leggi
In Burundi il partito al potere ha vinto, come previsto, le elezioni politiche e amministrative. Il partito del presidente Pierre Nkurunziza, il Cndd-Fdd, ha vinto 77 dei cento seggi dell’assemblea nazionale. Il voto era stato boicottato dalla maggior parte dei partiti d’opposizione. Leggi
Pie Ntavyohanyuma, presidente dell’assemblea nazionale del Burundi, seconda carica nel paese, si è rifugiato in Belgio, da dove ha denunciato la “forzatura” del presidente Pierre Nkurunziza, che si candida al terzo mandato alle elezioni presidenziali del 15 luglio. Domani, intanto, il paese va alle urne per rinnovare il parlamento e le amministrazioni locali. I partiti di minoranza hanno annunciato che boicotteranno in segno di protesta entrambi gli appuntamenti. Intanto, continuano gli scontri tra la polizia e oppositori al governo.
A Bruxelles, Ntavyohanyuma ha raggiunto il vicepresidente del suo paese Gervais Rufyikiri, che si era rifugiato lì dopo aver ricevuto minacce.
Gli studenti si sono rifugiati nell’ambasciata statunitense a Bujumbura, dopo che la polizia ha sgomberato il loro accampamento di protesta. Il campo è stato allestito fuori dai cancelli della sede diplomatica, in seguito alla decisione delle autorità di chiudere i campus universitari. Leggi
Almeno 70 persone sono morte, circa 500 sono rimaste ferite e più di mille sono stte rinchiuse in carcere dalla fine di aprile in Burundi. Secondo l’Associazione per la tutela dei diritti umani e dei detenuti, la principale ong locale per i diritti dell’uomo, è il bilancio degli scontri tra il governo e gli oppositori che da due mesi protestano contro la candidatura a un terzo mandato del presidente Pierre Nkurunziza. La violenza degli scontri e la dura repressione della polizia avevano portato a rimandare di un mese le elezioni presidenziali, che dovrebbero tenersi a metà luglio e alla rinuncia del mediatore dell’Onu Said Djinnit, che non è riuscito a conciliare le posizioni di governo e oppositori.
“Dal 26 aprile abbiamo contato 70 morti, soprattutto per colpi d’arma da fuoco, ma anche granate. Si tratta in gran parte di civili, ma anche di poliziotti e soldati”, ha dichiarato il presidente dell’ong Pierre-Claver Mbonimpa. “Altre 500 persone sono state ferite e circa 50 sono ancora ricoverate in ospedale”.
La polizia spara e uccide un manifestante a Bujumbura, in Burundi, durante le proteste contro la decisione del presidente Pierre Nkurunziza di candidarsi a un terzo mandato alle elezioni di giugno. Afp
Sono state rinviate di una settimana le elezioni legislative previste per il 26 maggio in Burundi. Il presidente Pierre Nkurunziza ha ascoltato il parere della commissione elettorale e ha fissato la nuova data per il 5 giugno. Le elezioni presidenziali, quelle contestate dalla popolazione, al momento restano programmate per il 26 giugno.
A Bujumbura intanto continuano le proteste contro la decisione di Nkurunziza di candidarsi a un terzo mandato, con l’uccisione di un soldato da parte della polizia che ha aperto il fuoco sui manifestanti.
Inoltre, alcuni giornalisti denunciano che il governo non gli permette di entrare nei campi profughi di Kagunga, al confine con la Tanzania, per parlare con i burundesi fuggiti dalle violenze. Circa ottantamila persone sono state accolte al di là della frontiera, dove è scoppiata un’epidemia di colera per cui sono morte dodici persone.
Decine di migliaia di persone sono scappate dal Burundi per sfuggire alle violenze scoppiate la scorsa settimana nel paese, dove il 13 maggio il generale Godefroid Nyombare ha condotto un tentativo di colpo di stato contro il presidente Pierre Nkurunziza. Leggi
Il presidente del Burundi Pierre Nkurunziza ha fatto la sua prima apparizione pubblica nella capitale Bujumbura dopo il fallito colpo di stato del 13 maggio. Durante una conferenza stampa nel palazzo presidenziale, Nkurunziza ha detto che il paese è minacciato da Al Shabaab, il gruppo jihadista attivo nella vicina Somalia. Non ha invece fatto alcun riferimento al colpo di stato tentato da alcuni vertici militari dopo che il paese è stato percorso da settimane di proteste contro la sua candidatura per un terzo mandato alle elezioni del 26 giugno.
In passato Al Shabaab ha minacciato di condurre attacchi in Burundi per il coinvolgimento delle sue truppe nella missione di pace dell’Unione africana in Somalia. Il gruppo ha già colpito il Kenya e l’Uganda per lo stesso motivo. Secondo alcuni osservatori, però, il riferimento alla minaccia jihadista potrebbe essere usata da Nkurunziza come un pretesto per dare più potere ai servizi di sicurezza per reprimere le nuove manifestazioni, convocate per domani 18 maggio.
Sabato 16 maggio diciotto persone sono apparse in tribunale con l’accusa di avere contribuito al colpo di stato. Il leader del golpe, il generale Godefroid Niyombare, che in un primo momento si riteneva in arresto, sarebbe invece ancora in fuga.
Chi è Pierre Nkurunziza e perché Godefroid Nyombare lo ha deposto, quali sono i punti della discordia che hanno portato al colpo di stato, come funziona la divisione etnica e amministrativa del paese, le similitudini e i rischi per la regione dei Grandi laghi. Alcuni elementi per capire cosa sta succedendo in Burundi. Leggi
È ancora incerta la situazione in Burundi all’indomani dell’annuncio del generale Godefroid Nyombare, ex capo di stato dei servizi segreti del paese, della destituzione del presidente Pierre Nkurunziza. Leggi
La situazione in Burundi resta incerta, all’indomani dell’annuncio del generale Godefroid Nyombare, ex capo di stato dei servizi segreti del paese, della destituzione del presidente Pierre Nkurunziza. È ancora impossibile capire chi controlla il paese, mentre nella notte gruppi di soldati rivali si sono scontrati nelle strade della capitale Bujumbura. Ecco una cronologia della crisi, che rischia di trascinare il paese in una nuova guerra civile. Leggi
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