Il Partito repubblicano ha ripreso il controllo del senato, che finora era nelle mani dei democratici, ottenendo una maggioranza di almeno 51 seggi su cento, secondo le proiezioni di Fox News e della Nbc. Leggi
Le dichiarazioni inopportune del presidente del senato trascinano l’istituzione nella battaglia politica e rischiano di schierarla con una parte. Leggi
L’ironia ha voluto che toccasse a Liliana Segre passare il testimone della presidenza del senato a Ignazio La Russa. Dai loro discorsi è emerso il conflitto tra due modi di intendere la repubblica, la costituzione e la comunità nazionale Leggi
Il disegno di legge che abolisce il bicameralismo perfetto, trasformando il senato in un’aula regionale, è in esame a palazzo Madama dove verrà approvato questa sera in seconda lettura. Ecco cosa cambia e la diretta delle votazioni. Leggi
Le profezie di un fallimento erano numerose. Con 85 milioni di emendamenti, l’ostruzionismo ha raggiunto livelli mai visti. Non sono mancati gestacci sessisti, espulsioni e lamenti isterici sul tramonto della democrazia. Ma Matteo Renzi non si è perso d’animo: “Vedrete che la maggioranza ci sarà. Le riforme si fanno. L’Italia si cambia”. E così è stato. Quella sulla riforma costituzionale è la più importante vittoria politica del premier. Leggi
La maggioranza la scorsa notte ha raggiunto un accordo sulle modifiche al disegno di legge Boschi sulle riforme costituzionali, frutto di una mediazione con la minoranza del Partito democratico. Leggi
Gli uffici di presidenza di senato e camera hanno approvato la revoca dei vitalizi, rispettivamente, per dieci ex deputati e 8 ex senatori. Si tratta di ex parlamentari condannati in via definitiva a più di due anni per reati di particolare gravità: tra questi, Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri e Vittorio Cecchi Gori. Leggi
La riforma della scuola arriva in aula. I senatori sono convocati alle 16.30 per cominciare a discutere il disegno di legge approvato dal consiglio dei ministri. Il voto sul testo, accompagnato ormai da un solo emendamento, è fissato per domani e sarà vincolato ad una mozione di fiducia per il governo di Matteo Renzi. La prima approvazione è quindi praticamente scontata. La riforma passerà poi alla camera. La discussione nell’aula di Montecitorio è stata fissata per il 7 luglio. Se tutto va liscio, insomma, il ddl si trasformerà in legge prima dell’estate, consentendo l’assunzione di 100mila insegnanti precari per il prossimo anno scolastico.
Dopo settimane di proteste e manifestazioni, la discussione sul ddl soprannominato dall’esecutivo ‘buona scuola’ si era arenata in commissione, dove erano stati presentati circa tre mila emendamenti. Le proposte di modifica venivano dalle opposizioni, ma anche dalla minoranza del Partito democratico. Per sbloccare la discussione, tagliare i tempi e mandare direttamente il testo in aula, i relatori hanno scritto un maxiemendamento. L’unico modo per approvare la riforma entro l’estate, per la maggioranza. Un atto di forza secondo opposizioni e sindacati.
L’Istat ha calcolato che garantire il reddito di cittadinanza agli italiani bisognosi costerebbe allo stato 14,9 miliardi di euro all’anno. La spesa sarebbe destinata ai 2,7 milioni di famiglie con un reddito inferiore alla soglia di povertà, cioè al 10,6 per cento delle famiglie residenti in Italia. Sono i dati che l’istituto ha presentato alla commissione lavoro del senato che sta esaminando la fattibilità di questa misura. Leggi
Oggi in aula le dichiarazioni di voto e il voto finale sulla riforma costituzionale che prevede il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del titolo V della seconda parte della costituzione.
Il senato italiano ha approvato l’emendamento alla legge elettorale presentato dal senatore del Partito democratico Stefano Esposito con 175 sì, 110 no e due astenuti.
La proposta di Esposito fa decadere circa 35.800 dei 48mila emendamenti presentati per modificare la legge elettorale, ha spiegato il vicepresidente del senato Roberto Calderoli. L’emendamento prevede di fissare al 40 per cento la soglia per il premio di maggioranza alla lista (e non più alla coalizione) e al 3 per cento lo sbarramento per i singoli partiti per entrare alla camera.
I collegi plurinominali con relativi capolista bloccati saranno cento. Prevista la possibilità di esprimere due preferenze tenendo conto dell’alternanza di genere. L’emendamento prevede inoltre che l’Italicum entri in vigore dal primo luglio del 2016.
In precedenza il senato aveva bocciato con 170 voti contrari, 116 favorevoli e 5 astensioni la modifica presentata dall’esponente della minoranza del Pd Miguel Gotor, che puntava a modificare la proporzione tra nominati ed eletti con le preferenze. L’emendamento, sottoscritto da 29 senatori del Partito democratico, avrebbe legato l’entrata in vigore dell’Italicum all’approvazione della riforma costituzionale, attualmente in discussione alla camera. Il Fatto Quotidiano, La Repubblica
Negli Stati Uniti il partito repubblicano ha conquistato il senato alle elezioni di metà mandato del 4 novembre. Leggi
Il 4 novembre gli elettori statunitensi sono stati chiamati a rinnovare 36 seggi del senato su cento. Gli scrutini sono ancora in corso.
Bbc, Afp, New York Times, Real Clear Politics
La riforma della legge sul lavoro approvata dalla direzione del Pd è una vittoria per il premier, che tuttavia non ha ancora vinto la battaglia. Leggi
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