Un autobus è precipitato martedì sera da un cavalcavia a Mestre e ha preso fuoco. Ventuno persone sono morte e quindici sono rimaste ferite. Le autorità hanno fatto sapere che tra queste ultime, cinque sono in gravi condizioni. Le operazioni per estrarre i passeggeri dai rottami sono durate tutta la notte.
“Un’immane tragedia ha colpito questa sera la nostra comunità”, ha scritto su Facebook il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, descrivendo il luogo dell’incidente come “una scena apocalittica”.
Luca Zaia, presidente del Veneto, ha definito l’incidente una “tragedia dalle enormi proporzioni”. “Le vittime e i feriti sono di varie nazionalità, non solo italiani”, ha aggiunto.
L’autobus stava tornando dal centro storico di Venezia verso un campeggio a Marghera. Era su un cavalcavia che attraversa una linea ferroviaria che collega Mestre e Marghera, quando intorno alle 19.30 ha sfondato il guardrail ed è precipitato per una decina di metri. Secondo i vigili del fuoco l’autobus ha preso fuoco subito dopo.
Tra le persone morte ci sono l’autista, Alberto Rizzotto, cinque cittadini ucraini e un tedesco. Tra quelle ferite, diversi ucraini, un francese, un croato e un tedesco.
La procura di Venezia ha aperto un’inchiesta per capire cosa sia successo. Al momento ci sono solo delle ipotesi. Per esempio si pensa che l’autista dell’autobus possa aver avuto un malore.