Sono più di 114 milioni le persone attualmente costrette a fuggire dalle loro case in tutto il mondo: un numero record, secondo quanto affermato dalle Nazioni Unite il 25 ottobre in un nuovo rapporto.

“Il numero di persone sfollate a causa di guerre, persecuzioni, violenze e violazioni dei diritti umani in tutto il mondo probabilmente ha superato i 114 milioni”, ha affermato l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) in un comunicato stampa.

Nei primi sei mesi dell’anno i principali fattori di spinta sono stati: la guerra in Ucraina e i conflitti in Sudan, Repubblica Democratica del Congo e Myanmar; una combinazione di eventi quali siccità, inondazioni e mancanza di condizioni di sicurezza in Somalia; il prolungarsi della crisi umanitaria in Afghanistan.

“L’attenzione di tutto il mondo è ora giustamente rivolta alla catastrofe umanitaria in corso a Gaza. Ma, a livello globale, troppi conflitti proliferano o si intensificano, spezzando vite innocenti e sradicando le persone dalle proprie terre”, ha dichiarato l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi.

“L’incapacità della comunità internazionale di risolvere i conflitti o di prevenirne di nuovi sta generando povertà e costringendo le persone a fuggire. È necessario analizzare a fondo la situazione, lavorare insieme per porre fine ai conflitti e permettere a rifugiati e altre persone in fuga di fare ritorno a casa o ricostruirsi una vita altrove”.

Alla fine di giugno erano 110 milioni le persone costrette alla fuga a livello mondiale, 1,6 milioni in più rispetto alla fine del 2022. Oltre la metà delle persone in fuga nel mondo non varca mai frontiere internazionali, ma rimane sfollata nel suo paese di origine. L’Unhcr stima che, nel trimestre da giugno a settembre, il numero di persone costrette a fuggire è cresciuto di quattro milioni, portando il totale a 114 milioni. Il rapporto non tiene conto del dato relativo alle persone costrette alla fuga, in seguito all’esplosione del conflitto in Medio Oriente il 7 ottobre.