Il passaggio della tempesta Ciaran sull’Italia ha provocato almeno cinque morti in Toscana, secondo il governatore della regione, dove le forti piogge hanno provocato lo straripamento di fiumi e allagamenti.
Il bilancio provvisorio delle vittime del maltempo che ha trasformato in poche ore le strade di molti paesi in torrenti di acqua e fango “è purtroppo salito a cinque vittime”, ha detto Eugenio Giani su Facebook.
Il precedente bollettino parlava di tre morti, di cui due nel comune di Montemurlo, a un’ora di macchina da Firenze: un uomo di 85 anni e una donna di 84 anni. Una terza persona è morta a Rosignano, sulla costa.
La presidente del consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato in un comunicato che sta seguendo “con apprensione” l’evolversi della situazione.
“Quello che è successo ieri sera in Toscana ha un nome: cambiamento climatico”, ha detto il governatore toscano sul suo account X (ex Twitter). Dopo aver parlato con Meloni, ha assicurato che il governo si prepara a dichiarare lo stato di calamità naturale.
Sono stati decine gli interventi dei vigili del fuoco nei dintorni di Firenze, Pistoia, Pisa e Prato per soccorrere gli automobilisti bloccati nei loro veicoli nelle gallerie allagate o a causa degli alberi caduti sulla strada. Il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, ha detto di aver ricevuto “un colpo allo stomaco” quando ha scoperto l’entità dei danni.
A Montemurlo i residenti hanno iniziato a svuotare case, cantine e garage invasi dal fango, gettando sulla strada mobili ed elettrodomestici ricoperti di melma, secondo quanto riferito da un fotografo dell’Afp.
Situazione critica a Firenze
Campi, fattorie e fabbriche sono rimasti isolati a causa dell’alluvione. Gli esperti sono preoccupati per le conseguenze di queste inondazioni per le aziende vinicole mentre la vendemmia non è ancora terminata.
A Firenze “la situazione è critica”, ha avvertito il sindaco Dario Nardella su X. Il fiume Arno, che attraversa il capoluogo toscano, dovrebbe toccare il suo picco di piena il 3 novembre. Tre ospedali della regione sono stati allagati. Il traffico ferroviario è interrotto, migliaia di persone sono senza elettricità e le scuole sono chiuse.
I servizi di emergenza hanno mobilitato migliaia di personale della protezione civile, vigili del fuoco e carabinieri, con rinforzi dalle regioni vicine per trasportare pompe o piccoli macchinari per aiutare le persone a lasciare le aree colpite. Sono caduti fino a venti centimetri di pioggia in poche ore.
Fino alle 18 è in vigore l’allerta arancione per precipitazioni e venti forti con ulteriori precipitazioni attese su Toscana, Lazio e province meridionali, comprese le isole, Sicilia e Sardegna.
Il nubifragio ha colpito anche il Veneto dove, secondo i mezzi d’informazione locali, ci sarebbero due dispersi. E il Po, il più grande fiume italiano, ha visto il suo livello aumentare di un metro in ventiquattr’ore, avvicinandosi alla soglia critica.
La Coldiretti, la principale organizzazione di rappresentanza del settore agricolo, attribuisce questo maltempo “a una chiara tendenza alla tropicalizzazione” del clima della penisola che nel 2023 sta vivendo uno degli anni più caldi da oltre due secoli.