Il presidente della Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (Cop28), Sultan al Jaber, ha approfittato del suo ruolo per negoziare accordi in materia di combustibili fossili durante le riunioni preparatorie, ha affermato il 27 novembre la Bbc. Al Jaber dirige l’Abu Dhabi national oil company (Adnoc), un’azienda petrolifera statale degli Emirati Arabi Uniti.
Un portavoce della Cop28, che si svolgerà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre, ha replicato che “i documenti citati nell’articolo della Bbc sono inesatti e non sono stati usati nelle riunioni preparatorie della conferenza”.
“Usare documenti non verificati non è degno della Bbc”, ha aggiunto il portavoce.
L’inchiesta della Bbc è basata su documenti raccolti dai giornalisti del Centre for climate reporting (Ccr).
Il Ccr ha ribadito di aver verificato l’autenticità dei documenti, “ottenuti da un informatore che ha chiesto di restare anonimo per evitare rappresaglie”.
Si tratta di una raccolta di 150 pagine di documenti preparati dal comitato organizzatore della Cop28 in vista di alcune riunioni con Al Jaber tra luglio e ottobre 2023.
A queste riunioni, ha spiegato la Bbc, hanno partecipato almeno 27 governi stranieri.
Tra i documenti c’è una proposta dell’Adnoc alla Cina di “collaborare a progetti congiunti nel settore del gas naturale liquefatto in Mozambico, Canada e Australia”.
“Conflitto d’interessi”
Secondo la Bbc, il comitato organizzatore della Cop28 non ha smentito che nelle riunioni preperatorie siano state condotte trattative commerciali.
Più di dodici governi contattati dal Ccr e dalla Bbc non hanno voluto fornire chiarimenti, altri hanno negato di aver partecipato a trattative commerciali con Al Jaber (nonostante il tema fosse presente negli ordini del giorno delle riunioni) e altri ancora hanno negato di aver partecipato a qualsiasi tipo di riunione.
“La Cop28 dovrebbe occuparsi della riduzione delle emissioni di gas serra e non della firma di accordi nel settore dei combustibili fossili, che oltretutto aggraverebbero la crisi climatica”, ha dichiarato Kaisa Kosonen di Greenpeace international.
“Questo è esattamente il conflitto d’interessi che temevamo quando il capo di un’azienda petrolifera è stato scelto per dirigere la conferenza”, ha aggiunto.
La nomina di Al Jaber era stata fortemente criticata dagli ambientalisti.
“Se le accuse sono vere si tratta di uno scandalo enorme”, ha affermato Greenpeace in un comunicato stampa, a tre giorni dall’apertura della Cop28.