L’assemblea nazionale ha approvato a larga maggioranza il 30 gennaio l’inserimento nella costituzione francese della “libertà garantita” all’aborto. L’emendamento passerà ora all’esame del senato.
“Spetta alla legge stabilire le modalità per esercitare questa libertà garantita alle donne”, si legge nel testo. L’approvazione arriva in un momento in cui il diritto d’aborto è messo in discussione negli Stati Uniti e in alcuni paesi europei.
“È una rivincita per centinaia di migliaia di donne che hanno dovuto affrontare grandi sofferenze”, ha affermato Mathilde Panot, della formazione di sinistra La France insoumise (Lfi).
“L’assemblea nazionale e il governo non hanno mancato questo appuntamento con la storia”, ha commentato il ministro della giustizia Eric Dupond-Moretti, mentre il primo ministro Gabriel Attal ha salutato sul social network X “una grande vittoria per i diritti delle donne”.
L’emendamento è stato approvato con 493 voti a favore e trenta contrari. Hanno votato a favore tutti i deputati di sinistra e quasi tutti quelli della maggioranza e del gruppo parlamentare Liot.
A destra, i deputati del partito Les républicains si sono divisi (quaranta a favore e quindici contrari), come anche quelli del Rassemblement national (quarantasei a favore e dodici contrari).
Il governo ha scelto la formulazione “libertà garantita” come compromesso tra un precedente testo approvato dall’assemblea nazionale, che conteneva la parola “diritto”, e un altro approvato dal senato, che si limitava a parlare di “libertà”.
Dopo che l’assemblea nazionale e il senato avranno approvato uno stesso testo, questo sarà trasmesso al congresso che riunisce tutti i parlamentari, che a quel punto dovrà approvarlo un’ultima volta con una maggioranza qualificata del 60 per cento.
Il senato comincerà a esaminare l’emendamento il 28 febbraio. L’approvazione non è scontata perché molti senatori considerano la formulazione “libertà garantita” troppo simile a un “diritto”.