Il 10 giugno la Apple ha presentato Apple intelligence, che porterà l’intelligenza artificiale sui sistemi operativi di iPhone, iPad e Mac grazie a un accordo di partenariato con la OpenAi, l’azienda che nel novembre 2022 ha lanciato ChatGpt.
Al centro di Apple intelligence ci sarà una versione aggiornata dell’assistente virtuale Siri.
L’intelligenza artificiale della Apple sarà disponibile nella nuova versione del sistema operativo iOS 18, anch’essa presentata alla conferenza degli sviluppatori in corso a Cupertino, in California.
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Cosa succede nel mondo dell’intelligenza artificiale. Ogni venerdì, a cura di Alberto Puliafito.
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“Siamo convinti che Apple intelligence diventerà presto indispensabile sui prodotti che già svolgono un ruolo fondamentale nella nostra vita”, ha affermato Tim Cook, l’amministratore delegato della Apple.
L’obiettivo è migliorare e semplificare l’uso dei dispositivi e delle loro applicazioni.
Sarà disponibile a partire dall’estate, ma solo per gli utenti dell’iPhone 15 Pro e degli iPad e dei Mac dotati del chip M1, i cui primi modelli sono stati messi in vendita alla fine del 2021.
L’intelligenza artificiale generativa richiede infatti una notevole potenza di calcolo, che può essere fornita solo dai semiconduttori più recenti.
Apple intelligence permetterà, tra le altre cose, di creare le proprie emoji sulla base di una semplice descrizione, di trovare una foto o una serie di foto descrivendole a voce e di generare brevi riassunti dei messaggi ricevuti.
Gli utenti potranno inoltrare le loro richieste a Siri per iscritto o oralmente.
L’imprenditore Elon Musk ha reagito alla notizia contestando l’accordo tra la Apple e la OpenAi, e affermando che vieterà l’uso degli iPhone nelle sue aziende a causa delle minacce alla sicurezza dei dati.
“La Apple non ha idea di cosa succederà quando affiderà i vostri dati alla OpenAi”, ha dichiarato sul social network X, di cui è proprietario. “Vi stanno pugnalando alle spalle”.
I dirigenti della Apple presenti alla conferenza hanno assicurato che la protezione dei dati personali sarà una priorità.