Risultato positivo al covid-19 il 17 luglio, il presidente statunitense Joe Biden ha assicurato di stare “bene”, ma questo nuovo annuncio rischia di alimentare preoccupazioni sulla sua età e sulla sua salute, che hanno già portato a richieste di ritiro dalla corsa per la Casa bianca.
I dirigenti del Partito democratico hanno cercato di convincere il presidente a passare il testimone. Lo hanno riferito diversi mezzi d’informazione.
L’annuncio dell’infezione da covid-19 arriva in un momento in cui Biden sta lottando per la sopravvivenza politica, dopo la sua disastrosa prestazione di fine giugno durante il dibattito televisivo con Donald Trump, che ha alimentato un’ondata di dubbi sulle sue capacità fisiche e mentali.
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La Casa bianca ha sostenuto che il presidente è “vaccinato” e che “continuerà a esercitare pienamente i suoi doveri” durante il periodo di confinamento per il covid, mentre sta conducendo una campagna elettorale tra gli elettori ispanici del Nevada.
Il 16 luglio, alla domanda dei mezzi d’informazione su cosa potrebbe fargli pensare di gettare la spugna, il candidato democratico, 81 anni, ha risposto: “Se avessi un problema medico”.
È stata la prima volta che Biden ha fatto capire che potrebbe ritirarsi. Una ventina di rappresentanti democratici alla camera e un senatore lo hanno invitato a lasciare la corsa. Secondo quanto riportato dai mezzi d’informazione, le richieste di ritiro del presidente uscente sono aumentate dopo il tentato omicidio di Donald Trump, il 13 luglio.
Secondo i giornalisti della Cnn, Nancy Pelosi, ex presidente della camera dei rappresentanti e influente leader democratica, avrebbe recentemente detto a Biden che candidandosi potrebbe “distruggere le possibilità dei democratici di vincere” le elezioni, citando sondaggi sfavorevoli.
Secondo l’Abc news, il leader dei democratici al senato Chuck Schumer “ha sostenuto con forza che sarebbe stato meglio per Biden, per il Partito democratico e per il paese se si fosse dimesso”.
Il New York Times e il Washington Post hanno parlato di colloqui tra Biden e Schumer, ma anche tra Biden e il leader dei democratici alla camera, Hakeem Jeffries, durante i quali i due politici avrebbero espresso “preoccupazioni sul fatto che Biden potrebbe fargli perdere la maggioranza”.
Un portavoce della Casa bianca, Andrew Bates, ha dichiarato all’Afp che il presidente aveva “ribadito ai due funzionari democratici che è lui il candidato del Partito democratico”, che intende “vincere e che non vede l’ora di poter lavorare con loro”.
In questo contesto di tensioni, i funzionari del Partito democratico hanno annunciato la volontà di accelerare il processo di nomina di Biden con un sistema di voto anticipato le cui modalità restano da definire.
Il sistema consentirebbe di votare durante la prima settimana di agosto invece di aspettare la convention democratica che comincerà a Chicago il 19 agosto e durante la quale il candidato dovrà essere ufficialmente nominato per le elezioni presidenziali del 5 novembre contro Donald Trump.
Alcuni democratici hanno fortemente criticato questo piano, sostenendo che fosse un modo per far avanzare la candidatura di Joe Biden nonostante i dubbi sulle sue capacità e senza discutere le possibili alternative.
La vicepresidente Kamala Harris è considerata la candidata favorita, se Biden si dimettesse. Secondo un recente sondaggio, quasi due terzi degli elettori democratici vorrebbero che il presidente si ritirasse.