Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è partito il 22 luglio per Washington, dove dovrebbe tenere un discorso al Congresso, mentre l’esercito si sta preparando per le operazioni militari in una zona del sud di Israele, che è stata raggiunta da nuovi ordini di evacuazione.

Al momento di lasciare Israele, Netanyahu ha dichiarato che questa visita è “molto importante” in un momento di “grande incertezza politica”, dopo la decisione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden di ritirarsi dalla corsa per le presidenziali di novembre.

Prima di tenere un discorso al congresso il 24 luglio, Netanyahu incontrerà Joe Biden. “L’atmosfera non è mai stata così tesa (…) in particolare tra la Casa bianca e il primo ministro israeliano”, ha commentato Steven Cook, esperto di Medio Oriente nel centro studi statunitense Council on foreign relations.

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Nella Striscia di Gaza continua l’offensiva israeliana, in particolare nelle regioni di cui l’esercito aveva annunciato di aver ripreso il controllo.

Il 22 luglio l’esercito ha ordinato alla popolazione di lasciare la zona a est di Khan Yunis, la più grande città del sud devastata da mesi di combattimenti, dove ha annunciato che stava preparando “un’operazione contro le organizzazioni terroristiche”, dopo il lancio di razzi verso Israele.

Secondo una mappa diffusa dall’esercito, gli abitanti della zona est di Khan Yunis devono spostarsi verso ovest, cioè verso il mare, in un’area che l’esercito chiama “zona umanitaria” di Al Mawasi.

“Vivremo per strada. E anche i marciapiedi sono pieni di persone e di tende. Siamo esausti. Non possiamo più sopportare questo sfollamento”, ha detto Youssef Abu Taimah, un uomo che stava lasciando la città, sfollato per la quarta volta con la sua famiglia.

Secondo il ministero della sanità di Hamas, almeno quattordici persone sono state uccise dai bombardamenti a Khan Yunis il 22 luglio, mentre una fonte medica dell’ospedale Nasser della città ha stimato il bilancio delle vittime a ventisei.

Testimoni hanno riferito all’Afp di aver visto un intenso fuoco di artiglieria nella parte orientale del governatorato di Khan Yunis.

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