Il 4 ottobre gli stati membri dell’Unione europea (Ue) hanno dato il via libera ai dazi doganali aggiuntivi sulle importazioni delle auto elettriche cinesi, nonostante l’opposizione della Germania, che teme una guerra commerciale con Pechino.
La Commissione europea introdurrà quindi dazi fino al 35 per cento, che si aggiungeranno a quelli del 10 per cento già applicati. I dazi aggiuntivi entreranno in vigore alla fine di ottobre.
L’obiettivo è ristabilire condizioni di equilibrio con i produttori cinesi, accusati di beneficiare di massicci sussidi pubblici, difendendo l’industria automobilistica europea da pratiche considerate sleali.
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La Cina ha reagito denunciando “un approccio protezionistico”. Nei mesi scorsi aveva aperto per ritorsione delle indagini anti-dumping su vari prodotti importati dall’Ue, tra cui carne di maiale, prodotti lattiero-caseari e liquori a base di vino.
Nella votazione che si è tenuta il 4 ottobre la Germania, insieme ad altri quattro paesi (Ungheria, Slovacchia, Slovenia e Malta), ha votato contro i dazi aggiuntivi.
Berlino teme una guerra commerciale con il gigante asiatico. Le sue aziende automobilistiche Bmw, Mercedes e Volkswagen, che hanno una forte presenza nel più grande mercato automobilistico del mondo, temono di pagarne il prezzo.
La proposta della Commissione è stata invece approvata da dieci stati membri, tra cui Francia, Italia e Polonia, mentre dodici si sono astenuti.
Le divisioni tra i Ventisette hanno impedito di raggiungere la maggioranza qualificata necessaria – almeno quindici stati che rappresentino il 65 per cento della popolazione dell’Ue – per approvare formalmente i dazi, che si applicheranno anche alle aziende straniere che producono auto elettriche in Cina.
Tuttavia, in assenza di un voto chiaro in un senso o nell’altro, l’esecutivo europeo sarà libero d’introdurli, e ha confermato che lo farà.
L’importo varierà da un produttore all’altro, a seconda della quantità stimata di sussidi ricevuti e del grado di collaborazione con le autorità europee.
Nel dettaglio, i dazi aggiuntivi saranno del 7,8 per cento per la Tesla, del 17 per cento per la Byd, del 18,8 per cento per la Geely e del 35,3 per cento per la Saic.
Tuttavia, proseguiranno i colloqui tra il commissario europeo Valdis Dombrovskis e il ministro del commercio cinese Wang Wentao per trovare una soluzione negoziata.
I dazi aggiuntivi potranno infatti essere revocati in qualsiasi momento.
Il 14 maggio gli Stati Uniti avevano annunciato un aumento dei dazi sulle auto elettriche cinesi dal 25 al 100 per cento.