Il 14 ottobre un raid aereo israeliano ha ucciso ventuno persone nel villaggio cristiano di Aitou, nel nord del Libano, secondo il ministero della salute libanese. L’edificio colpito è stato ridotto in macerie.
È la prima volta che il villaggio è preso di mira dai bombardamenti israeliani, la maggior parte dei quali è diretta contro le roccaforti di Hezbollah nel sud e nell’est del Libano, e nella periferia meridionale della capitale Beirut.
Il 15 ottobre Israele ha condotto nuovi attacchi nell’est e nel sud del paese, dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è impegnato a continuare a colpire “senza pietà” il gruppo libanese, sostenuto dall’Iran.
Nelle prime ore del mattino l’esercito israeliano ha effettuato vari raid nella valle della Beqaa (est), mettendo fuori uso un ospedale della zona, secondo l’agenzia di stampa libanese Ani. L’esercito ha anche preso di mira alcuni villaggi nel sud del paese.
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Il 13 ottobre Hezbollah aveva condotto un attacco con droni contro una base militare a Binyamina, nel nord d’Israele, uccidendo quattro soldati e causando più di sessanta feriti, secondo i soccorritori. Si è trattato dell’attacco più letale in Israele dall’inizio della guerra aperta tra l’esercito israeliano ed Hezbollah, il 23 settembre.
“Voglio essere chiaro: continueremo a colpire Hezbollah senza pietà in tutto il Libano, compresa Beirut”, ha affermato Netanyahu nel corso di una visita alla base.
Dal 23 settembre almeno 1.315 persone sono state uccise in Libano, in base a un conteggio dell’Afp basato sui dati forniti dal governo libanese. Secondo le Nazioni Unite, quasi 700mila persone sono state costrette a lasciare le loro case.
Dopo l’inizio dell’offensiva di terra nel sud del Libano, Netanyahu ha affermato che Hezbollah “usa le postazioni dell’Unifil come copertura per i suoi attacchi contro Israele”, riferendosi alla forza di pace delle Nazioni Unite in Libano.
Il 13 ottobre il premier israeliano ha invitato le Nazioni Unite a “ritirare immediatamente i soldati dell’Unifil dalla zona dei combattimenti”.
“L’Unifil resterà in Libano”, ha dichiarato il 14 ottobre il capo dei caschi blu, Jean-Pierre Lacroix. La decisione è stata approvata dal segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres.
In precedenza la forza di pace aveva denunciato le “scioccanti violazioni” commesse da Israele negli ultimi giorni, riferendosi ai colpi sparati contro le sue postazioni nel sud del paese, che hanno causato alcuni feriti.
Le operazioni dell’esercito israeliano in Libano e nella Striscia di Gaza si accompagnano a un’escalation con l’Iran, che il 1 ottobre ha condotto un attacco missilistico in Israele. Il governo israeliano sta attualmente valutando come e quando rispondere.
Secondo il Washington Post, Netanyahu avrebbe comunicato all’amministrazione Biden che potrebbe colpire l’esercito iraniano invece delle infrastrutture petrolifere o nucleari del paese.
Intanto, il 13 ottobre gli Stati Uniti hanno annunciato la consegna a Israele di un sistema di difesa antimissile Thaad per contrastare eventuali attacchi iraniani.