Il 28 ottobre il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha riconosciuto la “sfiducia e la rabbia” manifestata dagli elettori nelle elezioni legislative anticipate del 27 ottobre, ma ha escluso di dimettersi e ha annunciato “profonde riforme”.
Dopo il suo insediamento il 1 ottobre, Ishiba aveva indetto le elezioni anticipate puntando su un forte sostegno popolare per dare slancio al suo programma di governo.
Tuttavia, secondo le proiezioni dell’emittente statale Nhk, e in attesa dei risultati ufficiali, il suo Partito liberaldemocratico (Pld, destra) – che governa il paese quasi ininterrottamente dal 1945 ma è in difficoltà a causa di alcuni scandali – ha perso la maggioranza assoluta dei seggi per la prima volta dal 2009.
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Il Pld non ha la maggioranza assoluta alla camera dei rappresentanti neanche contando i seggi del piccolo partito Komeitō, una formazione alleata. Il Pld ha infatti ottenuto 191 seggi e il Komeitō 24, per un totale di 215, mentre la maggioranza assoluta è fissata a 233.
Nelle elezioni precedenti, nel 2021, Il Pld aveva ottenuto 259 seggi e il Komeito 32.
Per il Pld si tratta del peggior risultato dal 2009, quando aveva perso il potere prima di riconquistarlo nel 2012 con una vittoria schiacciante di Shinzō Abe.
“Questo risultato deludente è dovuto principalmente alla sfiducia e alla rabbia degli elettori per la questione dei finanziamenti alla politica”, ha affermato Ishiba, riferendosi a uno scandalo che ha coinvolto il suo partito.
Tuttavia, il premier, 67 anni, ha aggiunto di voler restare in carica per evitare “un vuoto politico”.
Si è invece dimesso Shinjirō Koizumi, responsabile elettorale del Pld.
Di fronte a un’opposizione divisa, Ishiba guiderà quindi un governo di minoranza, che potrebbe avere difficoltà ad attuare il suo programma di governo.
Il 28 ottobre Ishiba ha dichiarato di non voler allargare la coalizione “in questa fase”.
Il Partito costituzionale democratico (Pcd, centrosinistra), la principale formazione d’opposizione, guidata dall’ex premier Yoshihiko Noda, ha ottenuto 148 seggi, contro i 96 del 2021.
Infine, secondo le proiezioni 73 donne sono state elette alla camera dei rappresentanti, il dato più alto nella storia del paese.