“L’Europa deve scuotersi dal torpore e spendere molto di più per la sua difesa”, ha avvertito il 12 dicembre il segretario generale della Nato Mark Rutte, aggiungendo che i paesi europei sono “del tutto impreparati a un possibile conflitto con la Russia”.

“È tempo di passare a una mentalità di guerra”, ha aggiunto l’ex primo ministro olandese nel suo primo discorso di rilievo da quando ha assunto l’incarico a ottobre.

Secondo Rutte, aumentare la spesa militare è il modo migliore per “evitare una guerra sul territorio della Nato”.

L’appello del segretario generale della Nato arriva in un momento in cui l’esercito ucraino è in grande difficoltà sul fronte orientale.

“Quello che sta accadendo in Ucraina può accadere anche qui”, ha affermato Rutte. “Il fatto che non ci sia una minaccia militare imminente contro la Nato non significa che la Russia non si stia preperando a un confronto a lungo termine con l’Ucraina e con noi”.

“Mentre la Russia sta sviluppando un’economia di guerra, i paesi europei sono riluttanti a spendere di più per aumentare le loro capacità di difesa”, ha aggiunto.

Rutte ha sottolineato che “oltre alla Russia, anche la Cina, l’Iran e la Corea del Nord stanno lavorando per indebolire il Nordamerica e l’Europa”.

“L’industria europea della difesa è troppo piccola, lenta e frammentata”, ha spiegato, invitando i governi, le aziende e l’opinione pubblica a un salto di qualità.

Il 2 per cento del pil

Oggi gli stati membri della Nato spendono per la difesa molto meno che all’epoca della guerra fredda, quando dedicavano al settore più del 3 per cento del pil.

Nel 2023 gli stati membri si sono impegnati a portare la spesa militare al 2 per cento del pil, ma solo ventitré su trentadue l’hanno fatto.

“Ma anche il 2 per cento è troppo poco, e bisogna anche spendere meglio e introdurre innovazioni”, ha affermato Rutte.

“Se non spendiamo di più adesso per prepararci a una guerra, pagheremo un prezzo infinitamente più alto in futuro combattendola”, ha concluso.