Il 7 gennaio il presidente eletto statunitense Donald Trump non ha escluso l’uso della forza contro Panamá e la Groenlandia nel corso di una provocatoria conferenza stampa nella sua residenza a Mar-a-Lago, in Florida.
Quando gli è stato chiesto se potesse escludere l’uso della forza per annettere il canale di Panamá, un’arteria vitale del trasporto marittimo globale, e la Groenlandia, un territorio autonomo del regno di Danimarca, Trump ha risposto: “No, non posso farlo”.
Il presidente eletto ha dichiarato più volte di voler riprendere il controllo del canale di Panamá – costruito dagli Stati Uniti e inaugurato nel 1914 – a causa delle “tariffe ridicole” imposte alle navi militari e commerciali statunitensi.
Il 7 gennaio è tornato a criticare l’accordo firmato dal presidente democratico Jimmy Carter nel 1977, che aveva restituito il controllo del canale al paese centroamericano a partire dal 1999.
“La sovranità di Panamá sul canale non è negoziabile”, ha subito reagito il ministro degli esteri panamense Javier Martínez-Acha.
Iscriviti a Americana |
Cosa succede negli Stati Uniti. A cura di Alessio Marchionna. Ogni domenica.
|
Iscriviti |
Iscriviti a Americana
|
Cosa succede negli Stati Uniti. A cura di Alessio Marchionna. Ogni domenica.
|
Iscriviti |
A dicembre Trump aveva affermato che il controllo della Groenlandia “è una necessità assoluta per la nostra sicurezza nazionale e per la libertà in tutto il mondo”.
Il 7 gennaio ha invitato la Danimarca a “riununciare” al territorio autonomo.
Lo stesso giorno Donald Trump Jr, figlio del presidente eletto, è atterrato a Nuuk, in Groenlandia, per una visita privata.
“La Groenlandia appartiene ai groenlandesi”, ha dichiarato il 7 gennaio la premier danese Mette Frederiksen.
Durante la conferenza stampa il presidente eletto ha anche minacciato di usare la “forza economica” contro il Canada.
Il 6 gennaio, dopo l’annuncio delle dimissioni del primo ministro canadese Justin Trudeau, Trump aveva affermato che il Canada “dovrebbe entrare a far parte degli Stati Uniti”.
La ministra degli esteri canadese Mélanie Joly ha risposto che il Canada “non cederà alle minacce”, mentre Trudeau ha dichiarato che “il Canada non farà mai parte degli Stati Uniti”.
Questo non ha impedito a Trump di pubblicare poche ore dopo sul suo social network Truth social una mappa degli Stati Uniti che includeva il Canada.
“Golfo d’America”
Davanti ai giornalisti il presidente eletto ha poi rilanciato le sue accuse contro la Nato, ribadendo che i paesi membri “non pagano abbastanza per avere la protezione degli Stati Uniti”.
“Devono spendere almeno il 5 per cento del pil”, ha aggiunto, mentre la cifra attualmente richiesta dalla Nato è il 2 per cento.
Infine, Trump ha affermato che dopo il suo insediamento alla Casa Bianca, il 20 gennaio, gli Stati Uniti cambieranno il nome del golfo del Messico, ribattezzandolo “golfo d’America”.