Il ministro degli esteri britannico David Lammy ha rifiutato il 9 gennaio di condannare le dichiarazioni del presidente eletto statunitense Donald Trump, che il 7 dicembre aveva minacciato di usare la forza per annettere il canale di Panamá e la Groenlandia.

“Non ho alcuna intenzione di condannare il nostro più stretto alleato”, ha dichiarato Lammy, laburista, in un’intervista a Sky News, assicurando poi alla Bbc che le annessioni “non ci saranno”.

“Bisogna chiedersi cosa c’è dietro queste dichiarazioni”, ha affermato Lammy.

“A mio avviso c’è una legittima preoccupazione per le mire della Russia e della Cina nella regione artica, che riguardano la sicurezza economica nazionale degli Stati Uniti”, ha aggiunto.

Londra ha quindi preso le distanze da alcuni dei suoi vicini europei, tra cui Parigi e Berlino, che hanno condannato con forza le dichiarazioni di Trump.

Il 7 gennaio, nel corso di una conferenza stampa nella sua residenza a Mar-a-Lago, in Florida, il presidente eletto aveva rifiutato di escludere l’uso della forza per annettere il canale di Panamá, un’arteria vitale del trasporto marittimo globale, e la Groenlandia, un territorio autonomo del regno di Danimarca.

In precedenza, a dicembre, aveva affermato che il controllo della Groenlandia “è una necessità assoluta per la nostra sicurezza nazionale e per la libertà in tutto il mondo”.

Trump ha anche dichiarato più volte di voler riprendere il controllo del canale di Panamá a causa delle “tariffe eccessive” imposte alle navi militari e commerciali statunitensi.

“Siamo seri: Trump non invaderà la Groenlandia”, ha affermato Lammy alla Bbc. “Nessun paese della Nato è mai entrato in guerra dalla nascita dell’alleanza”.

“Sappiamo bene, fin dal primo mandato di Trump, che la sua retorica può essere a volte destabilizzante”, ha però riconosciuto.