Secondo uno studio pubblicato il 10 gennaio sulla rivista britannica The Lancet, il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza nei primi nove mesi di guerra è più alto di circa il 40 per cento rispetto a quello fornito dal ministero della salute di Hamas.

Il numero delle vittime a Gaza è al centro di un aspro dibattito da quando Israele ha lanciato la sua offensiva contro Hamas in risposta all’attacco del 7 ottobre 2023.

Secondo il ministero della salute di Hamas, dall’inizio della guerra al 30 giugno 2024 l’offensiva israeliana ha causato 37.877 morti.

Ma secondo lo studio di Lancet, i morti in quel periodo sono stati molti di più, tra i 55.298 e i 78.525.

Lo studio fornisce una stima di 64.260 morti fino al 30 giugno 2024, un dato più alto del 41 per cento rispetto a quello del ministero della salute. La cifra rappresenta il 2,9 per cento della popolazione di Gaza prima della guerra, “cioè un abitante su trentacinque”.

Il dato si riferisce solo ai decessi dovuti a lesioni traumatiche e non comprende quelli indiretti, legati per esempio alla mancanza di cibo o di cure adeguate, e neanche le migliaia di persone disperse che potrebbero essere sepolte sotto le macerie.

I ricercatori hanno usato un metodo statistico noto come cattura-ricattura (capture-recapture), già impiegato in passato per stimare il numero delle vittime di altri conflitti nel mondo, e in particolare hanno analizzato e confrontato tre diverse liste.

La prima, fornita dal ministero della salute di Hamas, comprendeva i morti identificati negli ospedali e negli obitori.

La seconda proveniva da un sondaggio online lanciato dal ministero, in cui gli abitanti palestinesi segnalavano la morte dei loro familiari.

La terza si basava invece sui necrologi pubblicati sui social network, tra cui X, Instagram, Facebook e Whatsapp.

Il 9 gennaio il ministero della salute di Hamas ha fornito un nuovo bilancio di 46.006 persone morte nell’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza.

L’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 ha invece causato 1.208 vittime in Israele, la maggior parte delle quali civili, secondo un conteggio dell’Afp basato sugli ultimi dati israeliani disponibili.

Il governo israeliano ha più volte messo in dubbio i dati forniti dal ministero della salute di Hamas, che però le Nazioni Unite hanno definito credibili.