Il 24 marzo sono cominciati a Riyadh, in Arabia Saudita, i colloqui tra le delegazioni di Russia e Stati Uniti su una tregua parziale in Ucraina dopo più di tre anni di guerra.

Il presidente statunitense Donald Trump, che vuole mettere fine alle ostilità, ha inviato i suoi emissari a Riyadh per dei negoziati separati con le parti.

Prima dei colloqui del 24 marzo con la delegazione russa, il 23 marzo hanno partecipato a un incontro fino a tarda notte con i funzionari ucraini.

“La discussione è stata produttiva. Abbiamo affrontato alcuni punti chiave, tra cui l’energia”, ha dichiarato il ministro della difesa ucraino Rustem Umjerov, che guidava la delegazione di Kiev, aggiungendo che l’obiettivo dell’Ucraina è arrivare al più presto a una “pace giusta e durevole”.

L’obiettivo minimo di Washington e Kiev è ottenere una sospensione temporanea degli attacchi alle infrastrutture energetiche, anche se l’Ucraina vorrebbe un cessate il fuoco generale e incondizionato.

Il presidente russo Vladimir Putin, il cui esercito continua ad avanzare sul terreno nonostante le pesanti perdite subite, sembra voler prendere tempo fino a quando le truppe ucraine non saranno state respinte completamente dalla regione russa di Kursk.

Il Cremlino assicura di aver concordato con Washington solo una moratoria sugli attacchi alle infrastrutture energetiche.

“I negoziati saranno difficili”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov. “Ma siamo solo all’inizio”.

Peskov ha aggiunto che il principale argomento di discussione il 24 marzo sarà il ripristino dell’accordo sui cereali nel mar Nero, senza menzionare possibili impegni relativi a una tregua, anche solo parziale.

L’accordo, in vigore tra il luglio 2022 e il luglio 2023, aveva permesso all’Ucraina di esportare i suoi cereali nonostante la presenza della flotta russa.

L’inviato speciale statunitense Steve Witkoff si è detto comunque ottimista, affermando di aspettarsi “passi avanti significativi, in particolare per quanto riguarda un cessate il fuoco nel mar Nero”.

“A quel punto cominceremo a discutere di una tregua generale”, ha aggiunto.

Intanto, nonostante l’accelerazione degli sforzi diplomatici, la guerra continua.

La sera del 23 marzo Kiev ha riferito di bombardamenti russi nelle regioni di Kiev, Charkiv e Zaporižžja, all’indomani di attacchi mortali sulla capitale.

Lo stesso giorno l’esercito ucraino ha annunciato di aver riconquistato il villaggio di Nadija, nella regione orientale di Luhansk, un raro successo per le forze armate di Kiev.