Nel 1976 Gabriele Basilico non sa ancora se fare il fotografo o l’architetto. Nel dubbio non abbandona la fotografia e comincia ad accettare incarichi professionali cercando di coniugare entrambe le passioni, come nella sua personale indagine su Milano. Nello stesso anno si ritrova a Rimini per fotografare il Grand Hotel ma scopre qualcosa di inaspettato.

La casualità, o come scrive Giovanna Calvenzi la magia, fanno parte della storia che sta dietro al libro Non recensiti, pubblicato a giugno da Humboldt Books. Mentre realizza il lavoro a Rimini, Basilico conosce alcuni artisti che si esibiscono al Lady Godiva, un night club vicino all’hotel. Dopo i primi timidi scatti, si lascia trascinare dalla disinvoltura e dal fascino che ognuno di loro emana. È una situazione insolita per lui, che in quel periodo porta avanti il censimento fotografico delle fabbriche milanesi e non fa ritratti. I maghi, i clown e le spogliarelliste del Lady Godiva gli fanno conoscere l’avanspettacolo, con un entusiasmo che sembra non preoccuparsi del loro declino.

Dopo questa esperienza Basilico torna a Milano con l’idea di proseguire il progetto e ci riesce, anche grazie alla collaborazione della giornalista Tamara Molinari della rivista Abitare. Per due anni i teatri e i locali notturni della città gli aprono le porte senza problemi. Si arriva persino a un prototipo di libro ma tutto si ferma perché molti degli artisti fotografati non sono rintracciabili e perché nel frattempo la fama di Basilico sta crescendo grazie ai suoi lavori sulle architetture e sulle metropoli, non sui cabaret.

Quello che resta di questa avventura parallela finisce in una scatola, persa nei traslochi fino al 2020, quando riappare, quasi per magia appunto, in un armadio dove è già stata cercata più volte. Finalmente arriva il momento di ridare vita al progetto. “è tempo che i ‘non recensiti’ escano dagli armadi e affrontino le recensioni”, scrive Giovanna Calvenzi nel libro, accompagnato anche da un dialogo immaginario ideato da Joan Fontcuberta.

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