Tokyo, 14 aprile 2021  - Eugene Hoshiko, Getty
Tokyo, 14 aprile 2021  (Eugene Hoshiko, Getty)

I Giochi olimpici di Tokyo 2020, che cominceranno il 23 luglio, non si svolgeranno a porte chiuse, ma in stadi pieni al 50 per cento della capienza, per un massimo di diecimila spettatori, scrive la Nikkei Review. La decisione del governo, annunciata il 21 giugno, va contro il parere dei medici che coordinano la risposta alla pandemia in Giappone. Chi assisterà alle competizioni dovrà indossare la mascherina e non potrà urlare né parlare ad alta voce. Sono già stati venduti più di tre milioni di biglietti per le gare, ma non tutti gli acquirenti potranno essere ammessi agli eventi e si userà il sorteggio per decidere chi potrà effettivamente partecipare. Se, a Giochi iniziati, le nuove infezioni torneranno ad aumentare, il primo ministro Yoshihide Suga non esclude il ritorno a misure più rigide.

A Tokyo e in altre grandi città giapponesi lo stato d’emergenza è stato sospeso il 21 giugno. I nuovi contagi a livello nazionale sono circa 1.500 al giorno, ma i dottori sono preoccupati per la variante delta, che è diventata prevalente nell’arcipelago. Finora in Giappone solo il 16 per cento della popolazione ha ricevuto la prima dose di vaccino. Secondo un sondaggio realizzato dall’Asahi Shimbun a maggio, l’80 per cento dei giapponesi era favorevole all’annullamento o al rinvio delle Olimpiadi per ragioni legate alla situazione sanitaria. Intanto nel paese hanno cominciato ad arrivare gli atleti di tutto il mondo. Il 19 giugno è stata riscontrata la prima positività al covid-19 in un allenatore della squadra di boxe dell’Uganda. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1415 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati