Mettere a punto entro la fine dell’anno un antivirale in grado di ridurre i ricoveri e le morti per covid-19 è l’obiettivo di un programma di ricerca pubblica, da 3,2 miliardi di dollari, voluto dal presidente statunitense Joe Biden. I fondi arrivano dall’American rescue plan approvato a marzo. Oggi l’unico antivirale autorizzato dalla Food and drug administration per trattare i pazienti con il covid-19 è il remdesivir, inizialmente usato contro l’ebola (ma l’Organizzazione mondiale della sanità ne ha poi sconsigliato l’uso). Finora si è puntato tutto sullo sviluppo dei vaccini, scrive il New York Times, ma adesso l’attenzione sarà rivolta ai farmaci orali in grado di bloccare la replicazione del virus nelle fasi iniziali della malattia, prima che danneggi organi e tessuti. Saranno anche testati un farmaco messo a punto dalla Pfizer contro la sars e un’altro della Atea Pharmaceuticals che si è già dimostrato efficace contro l’epatite C. Un nuovo farmaco potrebbe rivelarsi utile anche come prima linea di difesa in una futura pandemia.
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Questo articolo è uscito sul numero 1415 di Internazionale, a pagina 95. Compra questo numero | Abbonati