L’Avana, 11 luglio 2021 - Yamil Lage, Afp/Getty
L’Avana, 11 luglio 2021 (Yamil Lage, Afp/Getty)

“Le proteste sono cominciate l’11 luglio nei municipi di San Antonio de los Baños e Palma Soriano contro l’assenza di medicinali, la penuria di generi alimentari, la crisi sanitaria e le interruzioni di corrente che nelle ultime settimane si sono intensificate soprattutto nelle zone rurali più povere del paese”, scrive El País. Sui social network la notizia delle manifestazioni antigovernative, con l’hashtag #SosCuba, si è diffusa in fretta e ha raggiunto la capitale L’Avana e altre cinquanta zone dell’isola. In molti video i manifestanti gridano: “Non abbiamo più paura, abbasso la dittatura”. Cuba è nel pieno della terza ondata di covid-19, con un rapido aumento dei contagi, quasi settemila solo il 10 luglio. Ma è anche il primo paese latinoamericano ad aver prodotto e autorizzato un vaccino, Abdala, che però deve ancora ricevere l’approvazione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). “La protesta dei cubani che reclamano libertà e diritti, e chiedono il minimo a cui si possa aspirare nella vita – un piatto e medicinali per curarsi – è stata violentemente repressa dalla polizia antisommossa e da agenti in abiti civili”, scrive il giornalista cubano Abraham Jiménez Enoa sul Washington Post. E in un altro articolo pubblicato su Gatopardo aggiunge: “Non so cosa succederà, ma di certo se il regime continuerà ad arrestare chi manifesta provocherà una reazione della popolazione ancora più forte”. Il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha definito i manifestanti “controrivoluzionari” e ha invitato il popolo a scendere in piazza per difendere la rivoluzione. Il ministro degli esteri cubano ha accusato gli Stati Uniti di aver istigato e finanziato la protesta. I mezzi d’informazione statali hanno confermato che un uomo è morto l’11 luglio durante gli scontri con la polizia all’Avana. L’accesso a internet è stato bloccato. ◆

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1418 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati