Maia Sandu - Sergei Gapon, Afp/Getty
Maia Sandu (Sergei Gapon, Afp/Getty)

Le elezioni moldave dell’11 luglio si sono concluse con la vittoria schiacciante del Partito di azione e solidarietà (Pas) della presidente Maia Sandu, europeista e liberale. Con il 52 per cento dei voti, il Pas avrà 62 seggi sui 101 del parlamento unicamerale di Chișinău. Nettamente sconfitto il filorusso Blocco dei comunisti e socialisti, degli ex presidenti Vladimir Voronin e Igor Dodon, che ha ottenuto il 27 per cento dei voti e 32 deputati. La terza f0rza a entrare in parlamento, con sei seggi, è il partito populista dell’imprenditore latitante Ilan Șor. “La vittoria del Pas”, scrive la versione romena del sito Deutsche Welle, “è il risultato dell’insofferenza dei moldavi verso i partiti che, in diverse combinazioni, hanno governato e saccheggiato il paese negli ultimi anni. Ma dipende anche dal fatto che l’elettorato è maturato e non accetta più di essere ignorato e manipolato. I moldavi hanno votato contro gli opportunisti e i populisti. E per ripulire la giustizia dagli uomini legati al crimine organizzato”. L’altra importante conseguenza del voto, scrive Rfe/Rl, sarà lo spostamento del paese verso occidente, che porterà a una maggiore integrazione con l’Unione europea.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1418 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati