“Un nuovo giorno”, titola il quotidiano News Diggers commentando la vittoria dell’oppositore Hakainde Hichilema alle presidenziali zambiane del 12 agosto. La campagna elettorale si era concentrata sulle gravi difficoltà economiche del paese, importante produttore di rame, che l’anno scorso non è riuscito a ripagare i suoi debiti a causa della crisi del covid-19. Il 12 agosto l’affluenza alle urne ha superato il 70 per cento e si è vista un’ampia partecipazione dei giovani. Durante le votazioni le autorità hanno bloccato l’accesso ai social network e sono state registrate sporadiche violenze. Ma alla fine il risultato è stato netto: Hichilema, 59 anni, ha vinto con un milione di voti di scarto sul presidente uscente Edgar Lungu. Per il candidato dello United party for national development (Upnd) è stata la sesta corsa alla presidenza, la terza contro Lungu. Il 16 agosto in una conferenza stampa Hichilema ha ricordato di essere stato arrestato quindici volte per le sue attività politiche, ha promesso di ripristinare la democrazia, lo stato di diritto e l’unità del paese attraverso il superamento delle divisioni etniche. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1423 di Internazionale, a pagina 35. Compra questo numero | Abbonati