Appassionato di musica underground, Mattia Zoppellaro ha viaggiato per anni a bordo di vecchi furgoni per documentare la scena techno europea, partecipando alla vita quotidiana delle persone che organizzavano i rave e sposandone la filosofia. Le sue fotografie, scattate tra il 1997 e il 2005, raccontano una sottocultura, che si muoveva al di fuori delle rigide regole imposte alla vita notturna e all’intrattenimento tradizionale.
Zoppellaro ha raccolto il suo lavoro in un libro intitolato Dirty dancing (in uscita il 5 novembre 2021), che racconta un passato non troppo lontano, in cui si celebrava la libertà di ballare quando e dove si voleva. Il libro è ambientato nelle periferie di città europee come Londra, Milano, Barcellona, Torino, Graz e Bologna. L0 stile degli scatti di Zoppellaro nasce dai limiti imposti dalla poca luce alle feste, che lo ha spinto a usare una pellicola ad alta velocità. Il risultato è un bianco e nero scuro e granuloso, che conferisce ai rave un’estetica classica e raffinata. Pubblicato dall’etichetta musicale Klasse Wrecks e dallo studio di design di Berlino We make it, il volume è un omaggio alle ragazze e ai ragazzi, alle piste da ballo improvvisate, alla libertà e all’energia dei rave europei nella loro fase più esaltante. ◆(Foto Contrasto)
Mattia Zoppellaro vive a Milano ed è specializzato in ritratti e reportage. Collabora con diverse riviste ed etichette musicali.
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Questo articolo è uscito sul numero 1431 di Internazionale, a pagina 64. Compra questo numero | Abbonati