Un uomo, che nel novembre 2020 era scappato dalla Corea del Nord scavalcando la recinzione che divide il paese dalla Corea del Sud, è tornato al nord nello stesso modo. L’ha fatto sapere il 3 gennaio il governo di Seoul, assicurando che il fuggiasco, che al sud lavorava come addetto alle pulizie, non era una spia. Le fughe attraverso il confine, altamente militarizzato, sono molto rare, e il fatto che le guardie non abbiano notato l’uomo solleva dubbi sull’efficiacia della sorveglianza. Il 3 gennaio, nel discorso d’inizio anno il presidente sudcoreano Moon Jae-in ha detto che negli ultimi mesi del suo mandato, in scadenza a maggio, lavorerà per cercare la distensione con Pyongyang, scrive il Korea Herald. Due giorni prima il leader nordcoreano Kim Jong-un, parlando alla nazione, aveva appena accennato alla Corea del Sud, concentrandosi invece sulla soluzione della crisi alimentare nel paese.
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Questo articolo è uscito sul numero 1442 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati