Aras Amiri, una dipendente del British council che ha trascorso più di tre anni in una prigione iraniana, il 12 gennaio è stata assolta dalle accuse di spionaggio ed è tornata nel Regno Unito. Era stata arrestata nel marzo 2018 mentre era in visita in Iran. Sempre il 12 gennaio l’accademica francese-iraniana Fariba Adelkhah, che era agli arresti domiciliari, è tornata in prigione. Nel maggio 2020 era stata condannata a cinque anni di carcere perché ritenuta colpevole di cospirazione contro la sicurezza nazionale, ma a ottobre dello stesso anno le era stato consentito di scontare la pena in casa a Teheran. Questi sviluppi arrivano in una fase delicata delle trattative per un nuovo accordo sul nucleare iraniano: il 17 gennaio sono ripresi i colloqui a Vienna, dopo una pausa di due giorni in cui i negoziatori iraniani ed europei sono rientrati nei loro paesi per brevi consultazioni, scrive Iran International. Gli Stati Uniti, che partecipano ai colloqui indirettamente, hanno detto che “restano poche settimane” per salvare l’accordo.

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Questo articolo è uscito sul numero 1444 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati