Shanghai, 5 aprile 2022 (Qilai Shen, Bloomberg/Getty Images)

Shanghai è come Wuhan due anni fa, scrive Caixin. La città di 25 milioni di abitanti è l’epicentro della peggior ondata di covid-19 nel paese e il lockdown che doveva durare dieci giorni è stato prolungato. Gli abitanti costretti in casa lamentano la mancanza di viveri, i pazienti nelle strutture per la quarantena non riescono a parlare con i medici e chi ha altre patologie non è ricoverato. La morte per un attacco d’asma di un’infermiera a cui è stato impedito l’accesso all’ospedale dove lavorava ha scatenato la rabbia sui social network, mettendo alla prova l’“azzeramento dinamico”. La strategia prevede che ogni focolaio sia messo sotto controllo il più velocemente possibile isolando gli infetti e i loro familiari. Per due anni questo metodo ha permesso di mantenere i contagi vicini allo zero, ma Shanghai sta combattendo una battaglia diversa da quella di Wuhan. La nuova sottovariante omicron Ba.2 è molto più contagiosa e le vecchie armi, continua Caixin, non sono più efficaci. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1455 di Internazionale, a pagina 38. Compra questo numero | Abbonati